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Star Trek – Vittoria Oscura – Recensione Libro

Recensione Libro: Star Trek – Vittoria Oscura
Autore: Garfield Reeves-Stevens e William Shatner
Genere: Fantascienza – Saga di Star Trek
Anno: 1999

La storia ha i suoi corsi e ricorsi. Alcune vicende si ripetono ancora e ancora. Dal caos tendono ad emergere disegni simili.

Garfield Reeves-Stevens e William Shatner – Star trek – Vittoria Oscura

Salve Piccoli Universi e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi, dopo tantissimo tempo torniamo a parlare della serie classica di Star Trek con Star Trek – Vittoria Oscura, il seguito della saga ambientata nell’universo dello specchio iniziata con Star Trek – Il Fantasma! Devo dire che questo secondo capitolo mi è piaciuto persino più del primo, l’ho trovato veramente molto equilibrato e ricco di emozioni ed avventura… come Star Trek è sempre stato! Una gioia per un’appassionata come me!

Avevamo lasciato l’Enterprise alle prese con il temibile Tiberius, niente di meno che Kirk dell’Universo Dello Specchio. In questo capitolo di mezzo inizia quindi il vero scontro ma non solo con Tiberius bensì anche con una nuova (e discutibile) federazione, con gli intrighi vari e soprattutto… con le emozioni dei personaggi stessi. Tra avventure, piani scioccanti, rivelazioni WOW e colpi di scena pazzeschi si delinea la storia più complicata dell’universo della serie classica di Star Trek. Che potevamo chiedere di più?

Era la conoscenza della morte a dare significato alla vita.

Garfield Reeves-Stevens e William Shatner – Star trek- Vittoria Oscura

Star Trek – Vittoria Oscura è stata una lettura veramente molto interessante. Seppur più breve delle precedenti continua a delineare egregiamente il percorso di questa grande avventura senza cadere nei soliti problemi dei secondi volumi. Questi ultimi in fatti sono spesso dei libri ponte della trilogia ma questa volta ci troviamo di fronte ad un’eccezione. La storia riprende fin da subito e le avventure dei nostri protagonisti continuano senza sosta tra un colpo di scena e l’altro e difficoltà varie.

Quello che ho apprezzato di più di questo volume, però, sono i personaggi e le dinamiche tra loro. In questo libro infatti dovranno fare i conti con loro stessi, o meglio, con ciò che avrebbero potuto essere o potrebbero ancora diventare. Si, perché i “duplicati” dell’universo dello specchio non sono le loro nemesi ma loro a tutti gli effetti. Sono loro in un altro contesto che inevitabilmente li ha portati a fare scelte diverse e ad essere persone differenti.

Il dover guardare ciò che non si è diventati è ovviamente molto pesante per tutti, in particolare per Spock e Kirk. Quest’ultimo deve incontrarsi con Tiberius e accettare il fatto che lui e Tiberius sono la stessa persona. Lui poteva essere così, potrebbe essere così. Si tratta di una consapevolezza molto difficile da accettare perché lo stesso Kirk ha sempre temuto il proprio lato oscuro (che ha conosciuto fin troppo benne nella puntata Il Duplicato) e anche nei libri precedenti aveva ammesso di temere di diventare come Kodos, un dittatore genocida apparso nella serie classica. Ebbene, indovinate un po’? Tiberius è un dittatore genocida, la conferma che anche Kirk che conosciamo in un altro contesto poteva diventare Tiberius!

Penso che sia un trauma per i personaggi quanto per il lettore. Veramente angosciante, anche se un lato positivo c’è. Abbiamo la possibilità di conoscere finalmente Tiberius. Nell’episodio Specchio, Specchio lo avevamo visto solo pochi minuti mentre veniva arrestato da Spock (del nostro universo). I due si erano scambiati qualche battuta ma niente di più. Poi avevamo saputo qualcosa dal computer della nave Enterprise alternativa ma, anche lì, le informazioni erano poche. Qui invece lo incontriamo insieme a Kirk e anche se lo vediamo solo nelle ultime pagine si capisce subito che potrebbe diventare un villain leggendario di Star Trek, oserei dire al pari di Khan.

Il tutto anche grazie al fatto che Tiberius diventa sempre più inquietante perché si muove come Kirk, parla come Kirk, in certi momenti pensa come Kirk. Lui è Kirk, un altra possobilità di Kirk. Ma è sempre lui, è palese. Non è geniale? Mettiamoci poi il fatto che ha guidato la vicenda fin dal primo libro con un piano pazzesco e senza farsi vedere e otteniamo un gran cattivo… con cui Kirk dovrà allearsi suo malgrado. Lo so già che nel prossimo volume saranno scintille!

Parlando invece dei rapporti tra i personaggi, che dire… mi emozionano ogni volta. Kirk è circondato da amici che lo aiutano sempre, lo sostengono e gli rimangono vicino anche quando è lui stesso a cacciarsi nei guai. Personalmente la trovo la parte più bella di Star Trek che mi fa sempre battere il cuore. A mio parere meglio di una storia d’amore.
E a proposito di storie d’amore continuo a non digerire il rapporto tra Teilani e Kirk perché lei è innamorata in modo sano mentre lui ha una sorta di dipendenza affettiva nei suoi confronti. In compenso approvo a pieno i rapporti tra lei e gli amici di Kirk. Sono troppo teneri!

In sostanza quindi non posso che consigliare questo libro agli appassionati. E’ un secondo capitolo entusiasmante e che tra l’altro fa riferimento anche ad alcune cose successe nella serie classica! Effetto nostalgia ben riuscito. Ora non vedo l’ora di leggere il seguito e di sapere come andrà a finire quest’epica avventura spaziale!

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete letto Star Trek – Vittoria Oscura? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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