Recensione Film: Barbie
Regia: Greta Gerwig
Interpreti: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Rhea Perlman: Ruth Handler Will Ferrell, Connor Swindells, Kate McKinnon, Issa Rae, Hari Nef, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Sharon Rooney, Ana Cruz Kayne, Dua Lipa:, Nicola Coughlan, Ritu Arya, Kingsley Ben-Adir, Simu Liu, Scott Evans, Ncuti Gatwa, John Cena, Jamie Demetriou, Andrew Leung
Genere: Commedia
Anno: 2023
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Oggi rimandiamo il solito post sentimentale del mercoledì per parlare del film più atteso dell’anno: Barbie. C’è chi l’ha acclamato come capolavoro, chi ha gridato alla schifezza assoluta ma tutti ne hanno parlato. Io, lo ammetto, mi colloco nel mezzo. Ritengo infatti che Barbie sia un ottimo film, non un capolavoro, ma neppure una cacchettina da schifare totalmente.
Barbie Stereotipo vive a Barbiland ed è la Barbie più perfetta di tutte che vive una vita perfetta in un mondo perfetto (e molto ipocrita). Un giorno però inizia a pensare alla morte, le viene l’alito cattivo e soprattutto LA CELLULITE. Dalle altre Barbie le viene consigliato di chiedere aiuto a Barbie Stramba che le dice che la bambina che sta giocando con lei è infelice e per questo lei ha dei “malfunzionamenti”. L’unica soluzione è partire per il mondo reale e trovarla così lei e un mitico Ken partono per questa grande avventura alla ricerca della persona che sta giocando con Barbie.
Da fan di Barbie attendevo con ansia questo film, tuttavia l’enorme hype creato attorno a lui mi aveva un po’ messa sull’attenti. Di solito grande hype vuol dire prodotto mediocre o comunque al di sotto delle aspettative. Ebbene, siamo davanti ad un caso dove alla fine il prodotto si difende bene.
Come dicevo, infatti, Barbie è un buon film. Racconta una storia che prende, parla di tematiche attuali molto sentite (non sempre benissimo ma oh, non stiamo andando a vedere A Ghost Story o Quarto Potere) facendo una buona media tra riflessioni e mainstream, presenta personaggi comunque sfaccettati e non ha paura di affrontare temi come fragilità, crolli psicologici e probabilmente anche un bel po’ di dipendenza affettiva.
Insomma Barbie è un film tematicamente contemporaneo e anche se non tutte le scelte azzeccate secondo me… ci sta. Il percorso di Barbie è comunque molto interessante, quello di Ken e dei Ken lo è ancora di più, i personaggi secondari sono importanti ai fini della trama… nel complesso tutto funziona.
Quello che, secondo me, gli impedisce di diventare un capolavoro è il fatto che nella realtà non c’è stato un grandissimo approfondimento generale. Il viaggio nel mondo reale è risicatissimo, della serie una mezz’oretta e via dove tra l’altro si vedono pochissimi luoghi e le interazioni con gli umani sono abbastanza minime. Al mondo reale, quindi, viene dedicato giusto il tempo necessario perché la storia possa andare avanti.
Altra parte che secondo me funziona poco è quella del “malfunzionamento”. Spesso, infatti, le Barbie parlano di loro stesse utilizzando termini molto robotici come malfunzionamento, programmazione… Queste Barbie quindi cosa sono? Sono robot sulla cui base poi viene creata la bambola? Viceversa? Se si, allora Mattel avrebbe creato una sorta di Westworld però con le Barbie e i Ken? Per assurdo potrebbe essere l’opzione più probabile visto che alla fine del film scopriamo che Barbie fino ad un certo momento non ha mai respirato.
La cosa viene liquidata facendo intendere che le Barbie siano idee ma personalmente dubito che un’idea parlerebbe di sé stessa dicendo che deve essere “sprogrammata/riprogrammata” o che “ha un malfunzionamento”.
Questa cosa quindi rimane un po’ lasciata così a caso… e il problema è che non è l’unica! Per esempio, nel film vediamo che Barbie (e successivamente anche Ken e la stessa Mattel) devono attraversare una serie di mondi per arrivare a Barbiland. E quindi Barbiland cos’è? È un universo parallelo creato da Mattel o a cui Mattel ha avuto accesso per qualche motivo? E la scatola che inizialmente vogliono utilizzare per riportare Barbie a Barbiland cos’è? Un teletrasporto? Un portale?Per quanto mi riguarda è un BOH.
Assodato quindi che il wordbuilding è claudicante posso anche capire che non fosse intenzione della regista sviscerare questi argomenti però se mi metti lì una cosa poi devi darle una motivazione: non puoi semplicemente dirmi che le Barbie sono programmate e poi non dirmi che cosa siano effettivamente. Tirare il sasso e poi ritirare la mano non è proprio una gran figura in ambito cinematografico.
Anche perché nel mondo reale i servizi segreti americani sanno di Barbiland… quindi almeno una spiegazioncina me la devi dare. E CHE DIAMINE.
Queste sono tutte le cose che, unite ad un finale assolutamente prevedibile e pure un po’ cringe, secondo me, impediscono a Barbie di essere un capolavoro. Perché Barbie avrebbe potuto dare molto ma molto di più anche sui personaggi (avrei davvero voluto più spazio per Allan, per Ken, per lo squadrone Mattel che ho adorato e che spero vivamente di rivedere nei prossimi film dedicati ai giocattoli dell’azienda).
Al di là di questo poi Barbie è un film emozionante eh, però diciamo che quando un film viene acclamato come capolavoro mi aspetto qualcosa di più. Tra l’altro ci sono tanti riferimenti cinematografici che ho amato.
Nel complesso quindi, ripeto, Barbie è un buon film che però secondo me va preso per quello che è. Un buon film, sicuramente anomalo e particolare, ma che scivola su alcune cose. Proprio perché è un buon film però ne consiglio la visione anche a chi, a prescindere, l’ha snobbato. Merita, è sicuramente uno dei migliori prodotti cinematografici degli ultimi anni.
Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto Barbie? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!
Al prossimo post!
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