Recensione Film: A Ghost Story
Regia: David Loweri
Interpreti: Casey Affleck, Rooney Mara, McColm Sephas Jr, Kenneisha Thompson, Grover Coulson, Liz Cardenas Franke, Barlow Jacobs, Sonia Acevedo, Will Oldham, Kesha Sebert, Brea Grant.
Genere: Drammatico
Anno: 2017
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Oggi ho deciso di parlarvi di un film che, secondo me, è un vero capolavoro. Era da parecchio tempo ormai che sentivo parlare di un nuovo meraviglioso film intitolato A Ghost Story e dopo aver letto e sentito parecchi pareri positivi non ho resistito alla curiosità. Nonostante le grandi aspettative, però, non credevo che mi sarei trovata davanti a qualcosa di tanto meraviglioso e struggente. Non sono riuscita a frenare le lacrime dalla commozione. Era da tanto che non mi ritrovavo così coinvolta. Assolutamente da vedere.
La nostra storia comincia con due giovani innamorati che vivono tranquilli nella loro casa in campagna. La loro esistenza viene però sconvolta quando lui muore in un incidente d’auto. Lo spettro di quest’uomo – di cui non sapremo mai il nome – decide però di non oltrepassare la porta dell’aldilà per tornare dalla sua amata. Nella casa che avevano condiviso il nostro protagonista assisterà impotente all’inesorabile scorrere del tempo fino ad arrivare dove tutto era cominciato.
Struggente, toccante, decisamente poetico questo film dai pochissimi dialoghi crea un personaggio che entra subito nel cuore dello spettatore. Privo di qualsiasi effetto speciale, ci mostra un uomo completamente coperto da un lenzuolo che vaga nella più immensa e totale solitudine. Una scelta azzardata, che poteva rivelarsi ridicola, e invece trasmette con potenza il composto dolore di quest’uomo che ha perso tutto quello che aveva e si trascina nell’eternità alla disperata di ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, di un piccolo messaggio che gli faccia comprendere, che doni pace alla sua anima. Qualcosa che gli confermi quello che, in fondo, aveva sempre avvertito dentro di sè.
Il tema principale di A Ghost Story è sicuramente legato alla ciclicità della vita. Per quest’opera cinematografica l’eternità altro non è che una lunga serie di accadimenti che si ripetono con un ordine preciso, un cerchio eterno che si chiude al solo scopo di ricominciare di nuovo, una condanna a non poter mai cambiare le cose. Lo spettatore lo comprende senza che nulla debba essere spiegato mentre accompagna il protagonista nel suo viaggio attraverso i secoli, attraverso la sua stessa storia. Una storia sconvolgente che presenta un finale che, in fondo, lo spettatore si aspetta perchè anche lui riesce a comprendere quel qualcosa che il fantasma ha sempre sentito dentro di sé. La situazione è chiara, ovvia eppure la speranza che il presentimento sia sbagliato accompagnerà chi guarda fino alla fine.
La fine è un altro tema centrale del film. Nessuno vuole finire, nessuno vuole essere dimenticato. Il nostro fantasma non è diverso da tutte le altre persone e lotterà per essere ricordato. Consapevole che deve lasciare andare il suo grande amore – che ha diritto di andare avanti – resterà nella sua casa anche dopo la sua partenza e caccerà via chiunque vada ad abitarci. Il protagonista vuole difendere quello che è stato, vuole difendere quel ricordo che gli appartiene di diritto e restare in pace con i frammenti della sua vita. Tuttavia il cambiamento è inevitabile e non risparmia nessuno, nemmeno la sua dimora. Costretto a vagare in un mondo che non riconosce più si aggirerà senza meta nel suo nuovo presente – ammesso che in questo film esista un presente – trascinando il suo lenzuolo con la compostezza della disperazione.
A questo proposito è interessante anche il modo in cui viene trattato il tema dell’amore. Un sentimento vero e profondo che muta, cambia e diventa il simbolo di ciò che il nostro protagonista non potrà mai avere rendendo palpabile la sua solitudine che, ormai sembra chiaro, sarà eterna.
Una storia veramente splendida che ha come cardine un personaggio principale indimenticabile che con il suo portamento regale e il lungo lenzuolo che copre le sue fattezze non sembra un fantasma ma un principe di un altro tempo che vaga alla ricerca di sé stesso, di alcune risposte che non riesce a trovare ma delle quali sente il bisogno. Un dramma che emoziona e commuove abbandonando la classica idea di fantasma per cerare un opera metaforica e onirica dove ogni scena è un piccolo quadro.
Bene, io ho espresso la mia opinione, ora sono curiosa di sapere la vostra! Fatemi sapere cosa ne pensate di A Ghost Story! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.
Al prossimo post!
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