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Il Ritratto Di Jenny – Recensione Film

Recensione Film: Il Ritratto DI Jenny
Regia: William Dieterle.
Interpreti: Jennifer Jones, Joseph Cotten, Ethel Barrymore, Lillian Gish, Cecil Kellaway David Wayne, Albert Sharpe, Henry Hull, Florence Bates, Felix Bressart, Clem Bevans, Maude Simmons, Esther Somers, John Farrell, Robert Dudley, Nancy Olson
Genere: Drammatico, Sovrannaturale
Anno: 1948

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Dopo il periodo di ‘ferie’ che mi sono presa dal blog finalmente torno con una nuova recensione! Questa volta parliamo de Il Ritratto Di Jenny, una pellicola del 1948 che si distingue per la sua caratterizzazione onirica, sovrannaturale, come una fiaba che si mescola al paranormale e diventa lievemente inquietante ma anche profondamente drammatica.

Eben Adams è un giovane pittore che non riesce a vendere neppure un quadro. Solo e al verde vaga per la città e per caso incontra Jenny, una bambina strana che parla di cose avvenute decenni prima come se stessero avvenendo in quel momento. Eben ne rimane stupito ma sul momento è solo divertito dalla ragazzina. Nel corso dei mesi però la incontra sempre più spesso e ogni volta sembra molto più grande, come se per lei il tempo passasse in modo diverso. Eben inizia ad innamorarsene e le chiede di poterla ritrarre. La giovane accetta entusiasta e tra una sparizione e l’altra il giovane comincia ad indagare su di lei. Il segreto che scoprirà è da pelle d’oca.

Visionario, fuori dal tempo e dallo spazio, Il Ritratto Di Jenny è una favola paranormale dolceamara ma anche un viaggio attraverso i dubbi dell’umanità e i suoi dolori. Lo stesso personaggio di Jenny del resto è liberamente interpretabile. Chi è veramente? Un fantasma in cerca della verità o una rappresentazione dell’ispirazione perduta del protagonista? E perché sceglie proprio Eben, cosa vede in lui che non ha visto in qualcunaltro? Lo scoprirete solo guardando questa storia unica nel suo genere. Non si parla infatti solo di sovrannaturale, ma di tempi diversi che si incontrano, si scontrano e si attraversano.

Due realtà parallele che si mischiano dando vita ad una storia poetica che parla di due persone che sono destinate ad incontrarsi nonostante tutto. Nonostante il tempo, lo spazio, nonostante gli eventi che non si possono cambiare.
Personalmente trovo che ci sia qualcosa di spaventosamente meraviglioso in questo film. E’ la rappresentazione di una realtà monotona dove però entra in gioco un elemento fantastico, che le ridà vita, speranza e senso.

Ma la cosa che più mi ha stupita è stata la rappresentazione del sovrannaturale. Siamo molto lontani dalle moderne rappresentazioni dei fantasmi, oggi visti quasi solo come qualcosa di spaventoso. Jenny, infatti, è una ragazza normale, bella, umanissima. Si comporta in modo normale, vuole vivere la sua vita, ha dei sogni e si innamora. E’ sé stessa, esattamente come era da viva. Non ci sono quindi spaventi o paura, ma solo la sensazione costante che Eben stia vivendo qualcosa fuori dal comune. Jenny è una donna vera, di un altro tempo e che vive un altra realtà, ma è un essere umano e sta cercando di capire come mai la sua realtà si scontra con un altra.

Questa rappresentazione del fantasma è tipica dell’epoca classica di Hollywood (e la preferisco a quella odierna, se devo essere sincera). Una rappresentazione simile si era già vista in Prigioniero Di Un Sogno dove il fantasma non deve spaventare, ma affascinare e rappresentare un mistero poetico, salvifico ed estremamente drammatico. In questo Il Ritratto Di Jenny non fa eccezione e porta al massimo questo genere di personaggio inserendo però la tematica del tempo e delle realtà parallele che sarà ripreso molto raramente.

A farci da guida in questi due mondi – e soprattutto nei punti in cui si congiungono – c’è Eben, pittore disilluso e senza ispirazione che in fondo rappresenta un po’ tutti noi. Un sognatore che si scontra con il mondo, che nonostante l’impegno non vede mai risultati e finisce per scoraggiarsi senza però voler rinunciare. Quello che stupisce è come nel 2021 sia ancora un personaggio realistico, lo si potrebbe incontrare per strada anche oggi. Un artista squattrinato, deluso dal mondo e da sé stesso alla ricerca di qualcosa di veramente speciale. E alla fine troverà Jenny… o forse sarà lei a trovare lui.

In sostanza Il Ritratto Di Jenny è un film che non ha eguali, che parla di immortalità è senza volerlo diventa realmente immortale, intramontabile. Jenny ed Eben sono tra quei personaggi che non si dimenticano più e che riescono a convincere anche i più cinici che in questo mondo c’è davvero qualcosa di bello, che c’è sempre una speranza e che le cose incredibili – come quelle che accadono nelle fiabe o nei sogni più dolci – possono succedere. E’ una pellicola che invita alla speranza, a non smettere mai di credere nelle belle sorprese della nostra esistenza, nella felicità.

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto Il Ritratto Di Jenny? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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