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Prima Del Production Code: Il Cinema Americano Dal Muto Al 1934

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Avete mai guardato un film americano muto o che sia stato girato prima del 1934? Se siete appassionati di cinema di ogni epoca vi sarete accorti che ci sono molte differenze tra i film americani che furono prodotti prima del 1934 e quelli che furono prodotti da quell’anno in poi. Ma come mai queste differenze? E in che cosa consistono? Ripercorriamo il cinema dal muto alla nascita del Production Code!

Prima Del Production Code: Il Cinema Muto In America

L’epoca del muto segna la nascita della settima arte. Una nascita piuttosto turbolenta. Non erano in molti a credere in questa nuova arte e la maggior parte delle persone che volle accettare la sfida era povera. Tuttavia le difficoltà non impedirono al cinema di sperimentare il più possibile con quelli che oggi consideriamo cortometraggi: brevi scene, piccole storie, momenti di vita quotidiana… pensate che il primo film in assoluto riprende un semplice bacio tra due innamorati. Si intitola The Kiss.

Inutile dire che in questo periodo non il cinema americano non era ancora organizzato: non c’era traccia dello Star Sistem che avrebbe governato l’epoca d’oro di Hollywood né si poteva parlare di industria cinematografica. Girare film, infatti, non era propriamente considerato un’arte tanto che non si riteneva neppure che i film avessero o potessero avere una funzione sociale. Detto così può sembrare che il cinema fosse trattato come un qualcosa di inutile, che non valeva nulla: beh, è vero… ma non fraintendetemi, non fu un male!

Proprio perché non era riconosciuta una valenza sociale al cinema per molti anni non nacquero enti di censura che avrebbero potuto limitarlo. La settima arte americana dunque era libera come quella degli altri paesi! Libera nella scelta della trama, nel modo di rappresentarla… era libera perfino dal pubblico che in quel periodo era innamorato della novità e sarebbe andato a vedere qualsiasi nuova pellicola.

La Funzione Sociale?

Inutile dire però che il cinema era ben cosciente di avere già una funzione sociale e non per niente i film (americani e non) dell’epoca del muto sono volutamente realistici e provocatori, molto lontani da quello che vedremo nell’epoca classica di hollywood… beh, almeno nella modalità!

Le tematiche!

Forte della sua crescente popolarità – e del suo potere su un pubblico ancora privo di pregiudizi – il cinema muto non si fece scrupoli nel trattare tutti i temi che sentiva vicini, compresi quelli più scomodi: matrimoni, violenza sulle donne e sugli uomini, ragazze madri, ma anche ignoranza, pregiudizi, cattiveria gratuita… insomma, il cinema che non aveva funzione sociale massacrava la società e nello stesso tempo tentava di migliorarla.

Alcuni esempi di questo genere di film sono Non Cambiare Tuo Marito, una pellicola di cui avevamo già parlato su questo blog (vi lascio il link qui), Agonia Sui Ghiacci (la storia di una ragazza imbrogliata da un uomo senza scrupoli) e La Carne E Il Diavolo (che narra la vicenda di due uomini che rischiano di morire a causa di una donna manipolatrice). Sono tutte pellicole molto particolari che trattano temi scottanti, soprattutto per l’epoca.

Il Cinema Muto E L’ignoranza: Una Scuola Per Immagini

La diffusione sempre più rapida della settima arte fu una vera manna dal cielo per molta gente. Grazie all’uso delle immagini in movimento, infatti, il cinema riuscì a portare la cultura anche laddove non era mai arrivata, per esempio dalle persone che non sapevano leggere. Consapevole di questo punto di forza il cinema muto si prese le sue responsabilità e si mobilitò per diffondere la cultura tra le masse.

Per farlo ripropose grandi classici della letteratura, raccontò interi periodi storici spiegò anche l’importanza della lettura e dello studio cercando di essere il più inclusivo possibile. Ridusse quindi al minimo le scritte delle introduzioni e delle battute così che non fossero di intralcio per chi non sapeva leggere.

Del filone grandi classici della lelettarura troviamo L’Uomo Che Ride (Victor Hugo), La Signora Delle Camelie (Dumas), Il Fantasma Dell’Opera (Gaston Leroux) e molti altri. Per il filone storico invece troviamo Lord Brummel, Joan The Woman, la storia di Giovanna D’Arco e Il Poeta Vagabondo che narra la vita del poeta François Villon. Degli ultimi due film avevamo già parlato, di quelli citati sopra ne parleremo successivamente!

Il Cinema Muto: Esperimenti E Libertà

Di tutte le epoche cinematografiche quella del muto è stata quella che ha potuto sperimentare di più. Non era libera solo sulle tematiche ma anche su come rappresentarle. Una delle caratteristiche del cinema muto, infatti, sono gli ambienti, i costumi e le scenografie che spesso non aderivano alla realtà.

Alcuni esempi li ritroviamo proprio in Non Cambiare Tuo Marito e Joan The Woman ma anche in pellicole come Intollerance.

Prime Conclusioni:

Il cinema muto è stato l’emblema della libertà di espressione della settima arte. Non essendo vincolato dalla censura ha sfruttato questo vantaggio per gettare le basi di tutto il cinema successivo, compreso gran parte di quello contemporaneo!

Il 1927: L’Anno Spartiacque

Nel 1927 accadde una cosa che avrebbe cambiato per sempre la settima arte: venne proiettato Il Cantante Di Jazz, il primo film con qualche parte sonora. Il pubblico ne fu entusiasta, i cineasti… un po’ meno. Tuttavia non gli ci volle molto per capire che il sonoro sarebbe stato il futuro del cinema. Del resto era anche una grossa opportunità che apriva strada a nuove storie e a nuovi generi come, per esempio, il musical.

Da Muto Al Sonoro: Il Cinema Dal 1927 al 1934

Come vedremo in seguito il passaggio dal muto al sonoro non fu una cosa immediata. Fino al 1929, infatti, film muti e film furono proiettati contemporaneamente al cinema. Questo perché le attrezzature erano molto care e non tutte le case di produzione potevano permettersele. Fu solo nel 1930, quindi, che venne completato il percorso e il cinema divenne completamente sonoro.

Il Sonoro e Hayes: La Libertà Continua A Vivere

Con l’avvento del sonoro – complice anche un cinema più organizzato, un pubblico più esigente e una critica che andava formandosi – in America si cominciò a sentire la necessità di regolamentare il cinema anche perché ormai la sua funzione sociale era palese. Così nel 1927 Hayes cominciò a scrivere una serie di linee guida che i cineasti avrebbero dovuto seguire. L’obiettivo era evitare che fossero enti esterni a limitare il cinema, visto che Hayes faceva parte dell’ambiente cinematografico.

Tuttavia queste regole furono praticamente ignorate e la settima arte continuò a fare quello che voleva. Uno dei film più emblematici di questo periodo è Anna Kristie, di cui parleremo prossimamente su questo blog.

Il Muto E Il Neo Sonoro: Le Differenze

Nonostante il Production Code non fosse ancora attivo con l’avvento del sonoro il cinema fu costretto a prendere una strada diversa. Pur mantenendo intatti i suoi ideali dovette progressivamente abbandonare tutte le trovate espressive che avevano caratterizzato l’epoca del muto. Il pubblico infatti era diventato più esigente e adesso chiedeva trame più lineari, scenari più realistici…

E del resto non poteva essere altrimenti. Non c’era più bisogno di metafore visive e di rappresentazioni esagerate: si poteva raccontare tutto con le parole e con il tono della voce. Divenendo sempre più realistico il cinema sonoro si immerse completamente nella realtà del suo tempo raccontando la sua epoca interamente tra ipocrisia, bigottismo e moralismo.

Insomma, era iniziato il massacro della società nell’edizione sonora.

Dal 1927 al 1933: La Censura Insinuante

Come dicevo le prime linee guida di Hayes arrivarono nel 1927 ma nessuno se le calcolò e il cinema andò avanti per la sua strada. Fu nel 1930 che iniziarono i primi guai: venne scritto il Production Code – basato sulle linee guida di hayes – ed entro ufficialmente in vigore. Tuttavia la settima arte – insofferente al suo stesso codice con il quale avrà sempre un rapporto conflittuale – lo tenne in considerazione solo virtualmente. I film che vanno dal 1930 al 1933 infatti sono i più atipici ma anche i più completi. Hanno lo stile e la tecnologia del cinema classico ma conservano ancora la libertà dell’epoca del muto.

Dal 1927 Al 1933: I Primi Intoppi

Nonostante questo già nel 1930 si arrivano i primi casi di censura. Tra questi ci fu anche Scarface, l’ultimo film della trilogia gangster che avrebbe dato il via al filone. Se Piccolo Cesare l’aveva scampata e Nemico Pubblico se l’era cavata con un disclaimer (si, come quelli si mettono adesso sui film dell’epoca… Hayes due, il ritorno! Stiamo proprio avanti, mi dicono😒…) Scarface non riuscì a sfuggire alle grinfie della censura. Il risultato fu che uscì due anni dopo pesantemente tagliato a causa dell’accennato rapporto incestuoso tra Tony e la sorella.

Tuttavia….

Ebbene si, c’è un tuttavia. Nonostante i primi problemi, infatti, fino al 1933 il cinema continuò a districarsi bene con il codice di hayes che eluse ed ignorò in ogni modo possibile. Ne sono la prova film come La Regina Cristina, Piccolo Cesare, Nemico Pubblico, Mata Hari, Dracula, Freaks (di cui avevamo parlato su YouTube), Grand Hotel e Marocco.

Tutto questo però non toglie che verso la fine del 1933 era ormai chiaro che la censura si sarebbe fatta sempre più pesante e infatti nel 1934 il Production Code divenne onnipresente. Resterà in vigore ufficialmente fino al 1968 anche se sarà progressivamente abbandonato dal 1950.

Dopo il Production Code: Il Cinema Dal 1934 (Fino Al 1950 Circa)

Dal 1934 in poi il cinema sarà limitato fino agli anni cinquanta. In questi anni estremamente prolifici la settima arte americana sarà dunque impegnata a continuare a raccontare quello che vuole senza incappare nelle censure del Production Code. Pensavate che il cinema si sarebbe arreso? Nah, arrendersi non è nell’indole degli artisti e i grandi artisti del cinema non erano disposti a piegarsi al codice. Credetemi quando vi dico che tra tutti i film classici che ho visto in questi anni manco uno rispettava completamente il Production Code!

Il Cinema Classico E Il Production Code

Il cinema classico si distinse proprio per le sue trovate e per i modi sottili e a volte beffardi con cui spesso eluse il codice di Hayes. Certo, ci sono stati casi molto pesanti di censura (prima o poi parleremo della storia di Giorni Perduti) ma nel complesso guardando i film che vanno dal 1934 al 1950 è quasi impossibile trovarne uno che abbia aderito completamente al codice. Alla fine, tutti riuscivano ad aggirarlo con una scusa o con l’altra e a raccontare, anche se in modo più velato, quello che volevano. Guardare per credere!

Conclusioni Finali

Il cinema prima è nato libero e come arte doveva restarlo. Consapevole di questo non ha mai voluto piegarsi a quella società bigotta e moralista che per anni aveva criticato e combattuto. Con tattiche, scuse e trucchetti ha saputo eludere la censura e nonostante fosse stato costretto a limitarsi ha sempre trovato il modo di dire quello che voleva per essere il più rappresentativo e inclusivo possibile. Se oggi alcuni film ci sembrano superati o ingiusti è solo perché non riusciamo a tenere conto della sensibilità dell’epoca che pur essendo oggettivamente acerba stava comunque sbocciando.

Bene, questo lunghissimo post a cui tenevo tantissimo è finito e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Fatemi sapere nei commenti se conoscevate questa parte della storia del cinema Hollywoodiano, di quando Hollywood non era ancora Hollywood! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

Se il post ti è piaciuto lascia un commento (ci tengo, lo ammetto) e condividilo! Sono piccoli gesti che per me valgono molto!

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