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Rumo E I Prodigi Dell’Oscurità – Recensione Libro

Recensione Libro: Rumo E I Prodigi dell’Oscurà
Autore: Walter Moers
Genere: Nosense/Letteratura Postmoderna
Anno: 2003

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi torniamo a Zamonia con una bella unpopular opinion. Sto parlando infatti di Rumo E I Prodigi Dell’Oscurità, considerato da molti il miglio libro di Walter Moers. Ebbene, per me è stata una mezza delusione e sono riuscita ad apprezzare solo alcune cose di questo romanzo. Diciamo che c’è un 50% di cose che ho amato molto e un altro 50% che invece proprio non ho digerito.

Rumo è un piccolo croccamauro che vive con una tranquilla famiglia di lontandisottesi. Un giorno però vengono rapiti dai giganti delle diavorocce e comincia per il piccolo un tremendo periodo di prigionia di cui l’unica nota positiva sarà l’amico Smeik. I due riusciranno a fuggire e quando si divideranno ognuno prederà la sua strada. Rumo andrà a Croccamauria dove crescerà e imparerà molte cose mentre Smeik si unirà al dottor Kolibril nelle sue ricerche scientifiche. I due sembrano don doversi più incontrare ma entrambi resteranno coinvolti in una sanguinosa avventura nel Mondo Di Sotto.

Rumo E I Prodigi Dell’Oscurità ha molto in comune con i suoi predecessori. De Le Tredici Vite E Mezzo Del Capitano Orso Blu riprende lo schema ciclico mentre di Ensel e Krete l’argomento – lasciato in sospeso – del Mondo Di Sotto. Nel complesso queste due cose funzionano molto bene. Abbiamo suspense, mistero, adrenalina… Rumo poi è un ottimo personaggio, si adatta perfettamente al tipo di vicenda e si configura come un eroe che esce dai soliti canoni. La sua psicologia – ricca di traumi – è molto ben delineata e sono moltissimi i personaggi – tra cui Smeik e Kolibril – che sono veramente indimenticabili.

Le premesse per un bel libro di formazione c’erano tutte ma purtroppo non sono state sfruttate nel modo giusto. La prima nota dolente sono sicuramente i momenti morti e nella prima parte sono parecchi. Descrizioni inutili, momenti lunghi in cui non succede mai niente e continue divagazioni per raccontare le storie di altri personaggi (vita, morte e miracoli). In realtà di Rumo non c’è poi moltissimo nella prima parte del libro (ad eccezione per il primo meraviglioso capitolo) e tutto si concentra sulla sua istruzione, sul suo amore per Rala (anche se i due si parlano si e no due volte) e sulle scaramucce tra croccamauri. Qualcosa accade nel frattempo… ma molto poco.

La seconda pecca è che non passa pagina senza risparmiabili spargimenti di sangue, descritti in modo crudissimo (e ve lo dice una che si è letta Rambo – Primo Sangue) che man mano diventano sempre più efferati. Ora, va bene che l’autore voleva mostrare due mondi selvaggi e violenti ma così è un’esagerazione anche perché le pagine sono 714 (e poi non sempre questi ‘combattimenti’ sono funzionali alla trama).

E a proposito di questo c’è molto da dire anche sui villain, la cui caratterizzazione è molto abbozzata. Il primo, il re del mondo di sotto Gaunab, è un folle con manie di grandezza che parla al contrario ma a parte questo mostra un po’ di personalità solo nel finale (e in alcuni momenti non fa nemmeno paura). Per quanto riguarda invece il secondo, il generale TikTak, questi dovrebbe essere una sorta di intelligenza artificiale ma lo definiremo solo artificiale perché di intelligenza non ne dimostra poi molta. Anche lui ha manie di grandezza e una fissa assurda per la morte ma non va più in là di questo e la sua ossessione per la morte non viene giustificata né spiegata.

A peggiorare il tutto c’è l’unico personaggio femminile, Rala, descritta come coraggiosissima, bellissima, fortissima e via discorrendo. Il problema è che nel corso del libro non solo si rivela molto piatta ma in alcuni momenti anche sciocca. Molti dei gesti che fa sono solo assurdi, non hanno né capo ne coda ed è un vero peccato perché visto il background aveva molte potenzialità.

Nonostante tutto questo non posso dire che il libro sia completamente da bocciare. Ci sono alcuni lati positivi come ad esempio la fantasia dell’autore (che qui raggiunge apici mai visti), l’intreccio che comunque funziona – e chiude anche una parte della questione aperta con Ensel e Krete – alcuni personaggi effettivamente indimenticabili e in generale un’avventura a tratti avvincente. La parte migliore sicuramente si ha sul finale, quando finalmente il libro si riprende e assistiamo ad una battaglia epica (il finale in sé per sé però, è comunque deludente e non spiega come mai Rumo sia finito nel circolo delle sfide tra Bugiardi Patentati nel libro su Orso Blu).

Diciamo che l’impressione che si ha è quella che alcune cose potevano tranquillamente essere omesse al fine di rendere il libro più fluido. Nello stesso tempo si poteva eliminare o ridimensionare qualche scena sanguinolenta per lasciare più spazio alla trama e sopratutto alla relazione tra Rala e Rumo (che di fatto non esiste). Nel complesso i due libri precedenti sono sicuramente migliori.

Bene, la recensione è finita e io sono curiossima di sapere cosa ne pensate voi! Avete letto Rumo E I prodigi Dell’Oscurità? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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