Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Ebbene sì, il Museo Delle Illusioni sta diventando un argomento sempre più presente su questo blog. Del resto era inevitabile visto che mia Zia mi ha piacevolmente trascinata in questa avventura fin dall’inizio e ad un certo punto anche il resto della famiglia allargata ha finito per restare coinvolta.
Infatti avevamo alcuni biglietti omaggio che ci sono stati gentilmente offerti dagli organizzatori della mostra (che ringrazio con tutto il cuore) quindi domenica scorsa abbiamo deciso di cogliere questa fantastica opportunità anche perché la famiglia era curiosa di vedere il museo (che sta continuando ad avere uno strepitoso successo).
Come vi dicevo, quindi, siamo arrivati al Museo Delle Illusioni praticamente all’orario di apertura e, dopo una piccola coda, abbiamo subito potuto iniziare la visita. Come sempre all’entrata siamo stati accolti dalle illusioni più conosciute (giustamente le sorprese le hanno disseminate un po’ ovunque) dove si trovano questo bellissimo wharmole – non lo sarebbe ma lasciatemi sognare – e questo cartellone delle ombre che amo alla follia.
Mi piace sempre l’entrata del Museo Delle Illusioni di Torino perché la conosco a memoria e quindi sa un po’ di casa. Credo che anche il fatto che una delle prime installazioni sia un salotto non sia un caso. Ed eccomi qui, in una foto dove sono un po’ a pezzi ma entusiasta.
Ovviamente con la famiglia ci siamo divertiti a fare foto. Del resto, il senso dell’installazione è questa: scatenare la fantasia. Se amate fare foto vi divertirete un sacco!
Passando alla stanza successiva ci siamo divertiti ad allungarci e rimpicciolirci nella stanza a scacchi. Io in realtà ho anche girato un po’ da sola per meravigliarmi nuovamente delle varie illusioni e approfittare di momenti di relativa calma per provare anche quelle che non ero riuscita a fare le volte precedenti.
Ho anche fatto una piccola scoperta dietro una delle opere più sconvolgenti. Lo so, per qualcuno non sarà niente di che ma lasciatemi gioire di questa soddisfazione.
Ovviamente non vi dico dove si trova così potrete cercarla voi stessi.
Dopo una pausa al green screen dove abbiamo provato veramente di tutto siamo arrivati tutti insieme alla terza stanza dove ci sono alcune delle mie illusioni preferite come quella delle teste scolpite (?) e Einstein che ci osserva con il cipiglio critico (ma magari è solo un illusione… Chissà )!
Da qui in poi sostanzialmente ho perso il resto della famiglia e ho continuato il giro da sola. Infatti volevo riprovare, rivedere, fotografare… Il Museo Delle Illusioni di Torino va assaporato, esplorato con perizia perché ogni angolo nasconde sorprese e piccole chicche.
Per esempio in un passaggio tra una stanza e l’altra sono stati aggiunti elementi horror che fanno un effetto incredibile. I miei preferiti sono sicuramente lo scheletro ballerino che non potevo non filmare e il fantasmino carino che aleggia nella stanza (e qui mi si è stretto un attimo il cuore perché è identico al fantasma di A Ghost Story, film che amo e amerò sempre).
Il divertimento è continuato tra una sorpresina e l’altra. Ho anche fotografato una fontana antica e scovato un altro fantasmino che volteggiava nella prima stanza.
Seguendo il percorso ovviamente non potevo non fermarmi nuovamente davanti a due delle mie illusioni preferite. Sto parlando del rubinetto magico che riscuote sempre grande successo (e mi sono anche improvvisata guida per due signore he erano affascinate dall’installazione) e naturalmente lo specchio infinito che rimane a mio parere una delle cose più belle che siano mai state realizzate e che non ho mancato di consigliare ai visitatori di passaggio.
A quel punto ne ho ancora approfittato per cercare, osservare, fare qualche shorts per il canale, rivedere la stanza degli specchi… Il tutto con la velocità di un bradipo😂.
Finito il mio tranquillo giretto in solitaria ho ritrovato la famiglia allargata alla realtà virtuale (che questa volta ho saltato. Nonostante la gentilezza dello staff non sono ancora pronta a saltare dall’asse. Sarà per un’altra volta) e qui ho rotto le scatole a mio padre perché venisse a vedere lo scheletro danzante.
Terminata la visita me ne sono andata con la sensazione voler rimanere ancora un po’ e mi sono consolata con una cioccolata calda presa alla macchinetta che si trova all’uscita.
Una sorpresa molto gradita perché la cioccolata calda delle macchinette per me sa di scuola, di intervalli con le amiche e di quella spensieratezza adolescenziale che spensierata non era.
Insomma, anche questo terzo giro al museo delle illusioni per me è stato un viaggio nel paese delle meraviglie. È proprio come entrare in un piccolo mondo a sé stante, un microcosmo dove – se osservate con attenzione – potrete ritrovare o riscoprire qualcosa che credevate perduto.
Bene, anche questo post è finito e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate! Avete mai visitato il Museo Delle Illusioni di Torino? Cosa avete provato? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!
Al prossimo post!
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