Recensione Film: L’Ereditiera
Regia: William Wyler
Interpreti: Olivia de Havilland, Montgomery Clift, Ralph Richardson, Miriam Hopkins, Vanessa Brown, Betty Linley, Ray Collins, Mona Freeman, Selena Royle, Paul Lees, Harry Antrim, Russ Conway, David Thursby
Genere: Drammatico, Noir
Anno: 1949
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Oggi è con molta emozione che vi parlo de L’Ereditiera, un film classico che ritengo eccezionale (e anche uno di quelli a cui sono maggiormente affezionata). Una storia apparentemente semplice ma che, con una geniale caratterizzazione dei protagonisti, tira fuori una pellicola che non ha eguali.
Fine ottocento: il ricco dottor Austin Sloper ha una sola figlia, Catherine, che però considera poco attraente e interessante rispetto all’amata moglie, morta di parto. Catherine, in realtà, è non è affatto una donna priva di qualità è solo una ragazza acqua sapone molto riservata. Semplice nel modo di vestire, sempre priva di trucco e con pettinature forse un po’ demodé preferisce passare le sue giornate tra il ricamo e la casa. Un giorno viene convinta dalla zia a partecipare ad un ballo e qui incontra il giovane e affascinante Morris che mostra fin da subito interesse nei suoi confronti. Tuttavia il ragazzo si rivela un cacciatore di dote e quando il padre lo scopre inizierà un percorso che sfascerà totalmente la già traballante famiglia di Catherine.
L’Ereditiera è un film che trovo eccezionale ad ogni rewatch perché nonostante la trama sia apparentemente già vista e stravista i contorti e sfaccettati personaggi portano la storia verso un epilogo tutto sommato molto tragico. L’arrivo di Morris, infatti, farà precipitare i rapporti tra i tre famigliari (padre, filgia e zia) che, tra un rancore e l’altro, finiranno per allontanarsi sempre di più e ferirsi spietatamente tra loro .La questione principale, infatti, sono proprio i rapporti famigliari e come questi influiscono sulla vita di Catherine.
Sia il padre che la zia, infatti, ritengono Catherine una ragazza brutta e priva di talento che nessuno vorrà mai sposare se non per il suo denaro. L’incontro con Morris sarà una rivoluzione ma nel senso negativo del termine e non solo perché Morris non è realmente la persona che si mostra ma perché porterà a galla la meschinità di tutti i personaggi. In questo senso il film prende una piega sempre più cupa diventando quasi un noir. Non ci sono misteri né omicidi ma i comportamenti sempre più duri dei personaggi e il loro viaggio verso lo sfacelo sia famigliare che personale li rende quasi inquietanti.
Il finale, per quanto giusto e sensato, non riesce a scacciare questo senso di oppressione nello spettatore e per quanto mi riguarda è ciò che rende grande questo film. Il tutto è contornato dalla madre di Catherine: non si vede mai ma se ne percepisce l’ingombrante presenza simbolica.
Cosa posso dire, dunque? L’Ereditiera è un film che per me resta eccezionale e che ogni volta mi regala emozioni molto forti. Un film da vedere e rivedere che ovviamente vi posso solo consigliare. I personaggi sono eccezionali, caratterizzati egregiamente e molto sfaccettati tanto che è difficilissimo capire se ci siano effettivamente dei buoni o dei cattivi.
Dal punto di vista della narrazione, invece, è una storia che prende e le ore di visione volano via mentre la storia procede spedita. Insomma, per quanto mi riguarda, è uno di quei film che non mi stanca mai e mi stupisco di come sia passato in secondo piano contando sul fatto che venne veramente molto apprezzato quando uscì tanto che Olivia De Havilland venne candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista.
In ogni caso se avete l’occasione non perdetelo, è un film che vale la pena di vedere.
Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto L’Ereditiera? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!
Al prossimo post!
PS: Foto Powered By Craiyon
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