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Bassa Marea – Recensione Film

Recensione film: Bassa Marea
Regia: Fritz Lang
Interpreti: Louis Hayward, Jane Wyatt, Lee Bowman, Ann Shoemaker, Dorothy Patrick, Sarah Padden, Jody Gilbert, Peter Brocco, Margaret Seddon, Howland Chamberlain, Kathleen Freeman, Will Wright, Leslie Kimmell, Effie Laird, Frank Dae, Alex Gerry, William Fawcett, Carl ‘Alfalfa’ Switzer
Genere: Noir
Anno: 1950
Immagine Di Copertina Del Post: LubosHouska

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi nuova recensione dedicata ad un noir classico davvero di nicchia: Bassa Marea, uno dei film meno conosciuti di Fritz Lang. E personalmente ne comprendo il motivo. Non è un brutto film ma di sicuro non è il migliore che abbia realizzato. La parte inquietante regge estremamente bene eppure sono rimasta un po’ così sul protagonista. Non si comprende bene la sua discesa nella follia e in linea generale l’ho trovato un personaggio spaventoso ma non molto credibile.

Stephen Byrne è uno scrittore che non riesce più a ricavare una riga decente. Un giorno, travisando alcuni atteggiamenti della sua nuova cameriera, pensa che lei voglia un’incontro “privato” con lui. Tuttavia Stephen scopre che la bella Emily non ha nessun secondo fine e, arrabbiato per il rifiuto alle sue avances la uccide accidentalmente. Quando si rende conto che la ragazza è morta, chiede aiuto al fratello John per nascondere il cadavere gettandolo nel fiume. Il fratello non vuole ma viene ingannato da Stephen e coinvolto nel delitto. Lo scrittore, dopo un po’, è convinto di averla fatta franca ma il corpo di Emily riemerge e la polizia inizia ad indagare.

Avete presente quando vedete un film, vi rendete conto che qualcosa non vi ha convinto ma non comprendete bene cosa? Ecco, con Bassa Marea sono in questa situazione. Non posso dire che sia un brutto film – per certi versi è anche insolito per la sua epoca – eppure mi rendo conto che nonostante i tantissimi pregi non mi ha convinta fino in fondo. Sarà che il protagonista ha una parabola discendente che ho trovato un po’ forzata, sarà che la storia d’amore per quanto bella mi ha lasciata un po’ così. Non saprei. Forse è stato proprio questo connubio a non convincermi. La vicenda noir e la storia d’amore sposano bene fino ad un certo punto. Forse certe parti erano un po troppo dolci per quello che dovrebbe essere un film abbastanza spaventoso.

Ripeto, non saprei. Tuttavia non posso dire che questa pellicola non abbia i suoi pregi. E’ talmente spaventosa da sembrare quasi un film del terrore e la parte dedicata alle indagini funziona bene. E’ un continuo crescendo di suspence dove lo spettatore continua a chiedersi quando e se Stephen sarà beccato. Sotto questo punto di vista, infatti, questo scrittore è uno di quei personaggi per cui proprio non si prova un minimo di pena. E’ perverso, folle, maniaco. Ingiustificabile da un un punto di vista oggettivo.

Chissà, forse è stato anche questo a farmi storcere il naso. Nei film noir solitamente i personaggi sono grigi e molto sfaccettati. Hanno fascino, carisma e molto spesso anche una certa aura di ambiguità. In alcune pellicole si arriva quasi ad avere una forma di tristezza per loro. Qui invece siamo di fronte ad un personaggio malvagio e basta, che non ha sfaccettature e del quale non si comprendono le motivazioni. Cosa l’ha portato ad essere così? Da dove nasce tutta questa cattiveria? Non c’è un background e questo rovina un po’ la bellezza della vicenda.

Dicevo, però, che nonostante questo Bassa Marea ha comunque i suoi lati positivi. Primo fra tutti la tematica della disabilità in un periodo storico in cui se non si era perfettamente sani non si poteva aspirare nulla se non ad un po’ di compassione da parte delle persone vicine. Il fratello di Stephen, John, è zoppo e per questo motivo si sente un po’ uno scarto, tanto che non ha neppure il coraggio di pensare che la sua amata possa ricambiarlo.

La questione non è tra le principali della trama ma è comunque molto insolito il fatto che qualcuno ne abbia parlato. L’epoca classica era poco incline a parlare di malattie (Tramonto è uno dei pochissimi che segue la storia di una donna malata terminale) ma con il progressivo abbandono del production code finalmente il cinema americano riacquisitava un po’ di voce in capitolo. Fritz Lang ne ha approfittato. E ha fatto bene, perché il tema, per quanto secondario, è un valore aggiunto al film.

Ok, più vado avanti più mi vengono in mente lati negativi. Mi sa che sto film mi è piaciuto meno di quanto pensassi. Diciamo che la storia d’amore di per sé non mi è particolarmente piaciuta nonostante le buone premesse. Era come se fosse fuori luogo così come lo sono state altre scene da commedia durante il processo. Comprendo che l’idea del regista fosse quella di sdrammatizzare ma così è un po’ esagerato. Un momento divertente, in un contesto che dovrebbe essere molto serio… l’ho trovato stonato.

Non voglio però che passi il messaggio che il film sia brutto. Al contrario, nell’insieme è molto piacevole. Solo forse mi aspettavo qualcosa di più da un film di Fritz Lang. Diciamo che non è uno di quei film indimenticabili che una volta visti ti lasciano senza parole. E’ sviluppato bene, nel complesso funziona ma non è nulla di eccezionale e ammetto che un Pochettino mi dispiace doverlo dire. Tuttavia se state cercando un noir leggero ve lo consiglio. Non è troppo impegnativo ma ha la sua buona dose di suspense.

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi. Avete visto Bassa Marea? lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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