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Ricordi Di Scuola: L’Insegnante Di Scienze Umane

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Tra qualche giorno sarà il Giorno Della Memoria e ogni volta che questa data si avvicina non posso fare a meno di pensare alla mia insegnante di scienze umane del liceo. È stata lei che ha saputo trasmetterci il vero valore di questa giornata o, perlomeno, ha saputo trasmetterlo a me. Ricordo che l’olocausto era un argomento che trattava tutto l’anno.

Era uno degli argomenti che collegava più spesso alle lezioni, sia quelle di psicologia che quelle di antropologia culturale. Era anche la tematica a cui era più sensibile e mentre ne parlava riuscivo a vedere la sofferenza sul suo viso: la fatica che faceva nel sostenere la lezione e nello stesso tempo il bisogno di parlare alle nuove generazioni, di mantenere, per l’appunto, la memoria.

Non ho mai capito se ci fosse qualche motivazione personale dietro questa urgenza di trasmettere a noi la consapevolezza di quanto accaduto ma l’ho sempre sospettato. Non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo, però. Sono sicura che se glielo avessi domandato mi avrebbe risposto ma mi sembrava indiscreto fare una domanda così personale.

Ricordo ancora le uscite al cinema durante l’avvicinanarsi del Giorno Della Memoria. Organizzava sempre qualcosa con il cinema Eliseo (che si occupa principalmente di film di una certa levatura) ed è stato proprio grazie a lei che ho visto alcuni dei film che ho consigliato nel video che uscirà venerdì. Sono passati parecchi anni ma riesco ancora a rivedere l’intera classe che si dirige al cinema, la coda per entrare nella sala e poi il ritorno dopo quello che non era solo un film ma una vera e propria esperienza da cui uscivo puntualmente devastata ma più consapevole.

Non ringrazierò mai abbastanza la professoressa di scienze umane per tutto quello che mi ha insegnato e gliene sono grata ancora di più oggi che siamo tornati a guerre senza senso e alcune ideologie stanno, purtroppo, riemergendo.

Quelli legati al Giorno Della Memoria non sono, però, gli unici ricordi che ho di lei così come la sua dedizione verso la memoria non era l’unica cosa che apprezzavo di questa professoressa che, secondo me, è stata molto sottovalutata nella mia classe. Una delle altre cose che più ammiravo, infatti, era la passione per il suo lavoro che, credo, vedesse più come una missione.

Ricordo che non le interessava fare delle lezioni prettamente nozionistiche, al contrario. Voleva che le scienze umane fossero uno strumento per noi, qualcosa che avremmo davvero potuto utilizzare per comprendere il mondo e, quindi, per muoverci senza farci influenzare dagli altri, dalle masse, dai media, dai social. Il suo obiettivo era quello di riuscire a farci pensare con la nostra testa per non diventare il prolungamento di qualcun altro. Se oggi non mi faccio influenzare e sono in grado di farmi un’idea completamente mia su qualsiasi cosa è anche merito suo.

Ed è merito suo anche se nel corso di questi anni, nonostante qualche giudizio e pregiudizio, sono rimasta me stessa e non ho mai pensato di rinunciare alla mia originalità. Se ci ripenso adesso mi rendo conto un’altra volta di quanto la professoressa ci abbia sempre incoraggiato a non perdere la nostra unicità.

Non ricordo che l’abbia mai detto a parole, non ha mai neppure fatto discorsi, semplicemente applicava ad ogni ora della sua vita quello che insegnava. Il rispetto per la diversità, qualsiasi diversità fosse (culturale, religiosa, personale) e dimostrando quotidianamente quanto le caratteristiche di ognuno fossero nella realtà una ricchezza per tutti.

Anche questa era una delle cose che apprezzavo di più di lei. La sua coerenza e il fatto che abbia sempre rispettato l’essenza di ogni persona, senza mai cercare di spingerci all’omologazione e, anzi, incoraggiandoci a restare sempre fedeli a noi stessi e, a nostra volta, a rispettare qualsiasi forma di diversità e particolarità.

Per me, che ho sempre avuto un modo di vestirmi, vivere e pensare molto diverso da quello che molte persone avrebbero preferito era un vero sollievo non doversi sempre giustificare e, anzi, vedere che rispettava il mio modo di essere.

È stato importante per me e ancora oggi, quando ci ripenso, mi ricordo che qualcuno potrà magari trovare strano il mio modo di vestire piuttosto che i miei interessi (come per esempio collezionare giocattoli) ma che nel mondo ci sono persone per cui le differenze non sono un problema ma, anzi, un valore aggiunto per tutti. Anche per questo non la ringrazierò mai abbastanza.

Ho scritto di questa insegnate meravigliosa perché nei pressi del Giorno Della Memoria mi torna sempre in mente ma anche perché è stata ed è una parte importante del mio vissuto e sapete che mi piace sempre raccontarvi di quelle persone e quegli eventi che hanno avuto un impatto importante sulla mia vita.

Adesso, come sempre, sono curiosa di sapere cosa ne pensate voi. C’è stato un’insegnante che ha avuto una grande rilevanza per la vostra vita? E c’è stato qualcuno che ha saputo trasmettervi il valore del Giorno Della Memoria come la mia professoressa di scienze umane ha fatto con me? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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