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Priscilla La Regina Del Deserto – Recensione

Recensione Film: Priscilla La Regina Del Deserto
Regia: Stephan Elliott
Interpreti: Terence Stamp, Hugo Weaving, Guy Pearce, Bill Hunter, Rebel Russell, John Casey, June Marie Bennett, Murray Davies, Julia Cortez
Genere: Commedia
Anno: 1994

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi torniamo a parlare di commedie con Priscilla La Regina Del Deserto, uno dei film che amo di più in assoluto! Una storia brillante, divertente ma anche profonda. Una vicenda che tratta temi importanti senza risultare banale o scontata.

Mizzie e Felicia sono due drag queen che gestiscono un locale molto apprezzato a Sidney. La loro vita è tranquilla fino a quando la ex moglie di Mizzie non chiama per chiedergli di guardare il figlio per qualche mese. Durante questa telefonata la donna li invita anche ad esibirsi nel suo locale. Mizzi accetta – anche se teme la reazione del figlio quando scoprirà che lavoro fa – e decide di partire insieme a Felicia. Prima, però, chiede anche alla sua amica transgender Bernadette se vuole unirsi alla banda. Quest’ultima, in lutto per la morte del suo amato, accetta per distarsi un po’ e così questo bizzarro trio si prepara a partire. L’unico problema? La ex di Mizzie abita dall’altra parte del deserto e a causa di un errore le tre si ritroveranno ad attraversarlo tutto.

Frizzante, divertente e fuori dagli schemi Priscilla La Regina Del Deserto è una commedia dalla battuta sempre pronta. Mizzie, Felicia e Bernadette sono eccezionali, la loro caratterizzazione è precisa e veritiera anche grazie ai flashback che raccontano la loro storia. Nel corso della vicenda non perdono occasione di far vedere i loro caratterini pungenti e non si fanno problemi a mostrarsi per quello che sono. Del resto si conoscono da molto tempo, ne hanno già passate tante insieme e quindi il livello di confidenza è altissimo. Da lodare anche le singole battute e i siparietti geniali che accompagnano il viaggio nel deserto.

Bisogna poi mettere in conto anche i personaggi secondari che fanno parte di questa avventura. Alcuni di loro saranno solo una piccola parentesi, ma altri resteranno fino alla fine. Anche loro sono caratterizzati al massimo: per fortuna questo film ha saputo evitare qualsiasi chliché – anche quelli tipici delle commedie di questo genere – ed ecco che incontriamo culture diverse, mentalità bizzarre (forse anche un po’ folli)… e anche tanti pregiudizi.

Ebbene si, purtroppo ci sono anche quelli. Sotto questo punto di vista bisogna ammettere che il film non si fa problemi ad inserire anche scene molto forti, uscendo dallo stile classico delle commedie e osando per raccontare la verità. Ci troviamo davanti a scene di violenza fisica su una delle tre protagoniste e anche a momenti di violenza psicologica da parte di una moglie ai danni del marito. Si tratta di momenti che non solo non intaccano la leggerezza e la bellezza dell’opera ma al contrario contribuiscono a darle quella freschezza e quel senso di realtà di cui abbiamo bisogno.

C’è poi da dire che tutte le tematiche legate al mondo LGBT sono trattate con una delicatezza disarmante, una cosa insolita contando sul fatto che stiamo parlando di un film girato agli inizi degli anni ’90. Bernadette, Mizzie e Felicia non sono personaggi stereotipati, così come non è stereotipato il loro modo di travestirsi: la rappresentazione che abbiamo è quella di tre artiste a cui piace intrattenere le persone – a prescindere dal loro orientamento sessuale – e lo fanno tramite coreografie e costumi di scena eccentrici e fuori dal comune. E tra l’altro sono tre artiste realizzate e apprezzatissime.

Ecco sotto questo punto di vista il film ha osato parecchio. Al contrario di molte altre volte non siamo davanti a drag queen che devono lottare per avere un posto nella società ma le conosciamo quando sono ormai arrivate. Tuttavia questo non significa che sia tutto rose e fiori: le protagoniste hanno ancora molti irrisolti personali e il film punta proprio su questo. C’è Mizzie che deve trovare il coraggio di raccontare la verità al figlio, Bernadette che si rende conto che forse ha passato la sua vita con un uomo che non amava e Felicia, che ha troppa fiducia nel prossimo e finisce per mettersi nei guai.

Si potrebbe dire che il viaggio nel deserto sia una metafora della loro crescita interiore ed effettivamente è così. Naturalmente siccome stiamo parlando di una commedia sarà un viaggio esilarante! L’imprevisto sarà sempre dietro l’angolo e renderà questa traversata un’avventura straordinaria. Una storia che oggi più che mai è in grado di farci provare emozioni e che ha la straordinaria capacità di immergere lo spettatore nella storia. In conclusione una commedia fresca, coloratissima ed esilarante che vale la pena di vedere.

Bene, la recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto Priscilla La Regina Del Deserto? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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