Recensione Film: Nightmare Before Christmas
Regia: Henry Selick
Genere: Animazione
Anno: 1993
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Halloween è ormai alle porte e quindi tutti i post fino al 2 Novembre saranno dedicati a questa bellissima festività. Comincia quindi ufficialmente la Settimana Halloweenosa con una serie di tappe che spero vi piaceranno e che trovate riassunte alla fine del post!
Per cominciare non potevo non parlare di Nightmare Before Christmas, una vera e propria perla dell’animazione che nonostante gli anni non invecchia mai. Una storia bellissima fatta di amore, di ricerca di sè ma anche di ossessioni potenzialmente autodistruttive. Un racconto perfetto che parla un po’ di tutti noi e di quel momento in cui ci rendiamo conto che vorremmo di più dalla nostra vita.
La nostra storia comincia nella città di Halloween dove gli abitanti stanno festeggiando con una super parata. Il re, Jack Skeletron, si mostra felice della festa ma nella realtà è stanco della monotonia della sua vita. Nel suo paese non succede mai nulla di nuovo e le persone passano tutto l’anno a preparare i festeggiamenti per l’Halloween successivo. In un momento di sconforto si inoltra nel bosco e scopre una serie di alberi che portano i segni delle varie festività. Tra tutte Jack rimane affascinato da un albero colorato e addobbato. Capendo che si tratta di una porta la apre e viene catapultato nella città del Natale. La novità, la gioia e i colori lo stregano a tal punto da voler rubare la festa per prendere il posto di Babbo Natale. Jack ha finalmente trovato qualcosa che lo rende felice ma sarà davvero quello che stava cercando?
La prima cosa che colpisce di questo film è sicuramente il carismatico e umanissimo protagonista. Jack Skleteron non è soltanto il re di Halloween, ma un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini. Gli abitanti del regno lo adorano e fanno affidamento a lui per qualsiasi cosa. Questo da un lato lo lusinga ma dall’altro è una fonte di stress al quale si aggiunge una crisi esistenziale. Jack infatti sente che sta cercando qualcosa, delle risposte alle sue domande, ma si rende conto che gli altri sono felici e non capirebbero il suo stato d’animo.
L’incontro con il Natale, però è un punto di svolta. Finalmente qualcosa che Jack sente più vicino alla sua personalità gioviale e curiosa. Tuttavia, non avendo mai visto nulla oltre la sua città, non può comprendere il significato del Natale e delle sue tradizioni ed è qui che il film mostra la sua vera tematica: l’ossessione. Il protagonista si lascia talmente trasportare dal Natale che per lui diventa una fissazione, una mania inquietante che rischia di farlo impazzire e di annientare la sua vera personalità. In preda all’euforia Jack fa cose che normalmente non gli sarebbero nemmeno passate per la testa come organizzare rapimenti, rivolgersi a gente poco raccomandabile, mettere in pericolo il suo stesso regno.
Tuttavia nessuno sembra accorgersi del fatto che Jack stia andando verso l’autodistruzione in quanto è sempre stato un ottimo sovrano e quindi i cittadini non hanno motivo di sospettare che abbia perso la tramontana. Per fortuna c’è Sally, la co-protagonista della vicenda. La giovane comprende i sentimenti di Jack ma sa che fingere di essere qualcun altro non è la soluzione. Sotto questo punto di vista Sally è molto più equilibrata probabilmente anche perché è innamorata di Jack e pur di aiutarlo è disposta a cercare una vera soluzione.
A questo punto il film prende una piega inaspettata e ci ricorda che a volte quello che stiamo cercando è proprio ad un palmo dal nostro naso. Jack, infatti, si rifugia nei panni di un’altra persona per non sentire la propria sofferenza ma nella realtà è comprensione quello che sta cercando. Inconsapevolmente sta cercando proprio Sally, ma non riesce a trovarla perché convinto che la soluzione al suo malessere sia lontana dalla sua città, da Halloween, da sé stesso. Probabilmente il protagonista ha anche problemi ad accettare il proprio carattere e la propria tendenza a far paura, cosa normalissima visto che è il re della festa più spaventosa dell’anno.
Tutto questo lo spettatore lo sa grazie alle canzoni che qui non sono soltanto motivetti orecchiabili volti a fare marketing ma i racconti più intimi dei personaggi. E’ tramite il canto che Jack e Sally esprimono quello che sentono: amore, disperazione, ossessione. I testi sono l’anima stessa dei protagonisti, sono flussi di pensieri tramite i quali seguiamo i ragionamenti (a volte distorti) dei personaggi e scopriamo per quale motivo sono giunti a quella conclusione. Le canzoni diventano quindi espressione di sé e valvola di sfogo, un modo per riordinare pensieri ed emozioni troppo pesanti da sopportare.
Ai personaggi carismatici e alle bellissime canzoni si aggiunge anche una tecnica d’animazione incredibilmente coinvolgente: la stop motion. Una scelta che ha sicuramente giovato al film e gli ha permesso di mantenere intatto quell’alone di oscuro fascino che da anni appassiona il pubblico. Neppure la computer grafica – a mio parere – avrebbe potuto rendere meglio la vicenda che essendo una metafora doveva restare nella dimensione dell’irrealtà.
In conclusione Nightmare Before Christmas è un film molto profondo che in modo metaforico affronta tematiche spinose e difficili da trattare. Una storia che vede come protagonista qualcuno che somiglia un po’ a noi e che sta attraversando un periodo che prima o poi nella vita affronteremo tutti. Un film d’animazione perfetto sotto ogni punto di vista che dopo decenni è ancora attualissimo ed emozionante.
Bene, io ho espresso la mia opinione ora sono curiosa di sapere la vostra! Conoscevate Nightmare Before Christmas? Vi è piaciuto? Qual’è un film che rivedete sempre ad Halloween? Fatemelo sapere nei commenti. Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.
Al prossimo post!
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