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Lost In Space – Terza Stagione – Recensione Serie TV

Recensione Serie TV: Lost In Space – Terza Stagione
Regia: Tim Southam, Deborah Chow, Alice Troughton, Neil Marshall
Interpreti: Toby Stephens, Molly Parker, Maxwell Jenkins, Taylor Russell, Mina Sundwall, Ignacio Serricchio, Parker Posey, Brian Steele
Genere: Fantascienza, avventura
Anno: 2018

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Ieri sera mio padre ed io siamo finalmente riusciti a terminare Lost In Space. Cosa posso dire? Mi mancheranno le avventure della famiglia Robinson! Devo dire che nonostante l’inizio piuttosto lentino della prima stagione la serie è stata nel complesso super avvincente e questa terza stagione non mi ha affatto delusa quindi mi dispiace un po’ sapere che non ci sarà un seguito. Tuttavia forse è giusto così: la storia è finita e il finale non lascia di certo con l’amaro in bocca.

Avevamo lasciato la famiglia Robinson divisa da milioni di anni luce. Joudy, Penny e Will erano infatti partiti con gli altri bambini della Resolute e Robot per arrivare su Alpha Centauri. Tuttavia per un’equivoco finiscono su un pianeta sconosciuto! Le sorprese non mancheranno e dopo tanti imprevisti e la famiglia sarà finalmente riunita per arrivare nella sua nuova casa e mettere fine alla battaglia contro i Robot.

Per quanto mi riguarda la terza stagione di Lost In Space è quella riuscita meglio. I personaggi raggiungono il loro massimo rivelando tutto il loro grande potenziale e un percorso di crescita decisamente ottimo. L’intreccio, dal canto suo, si fa ancora più accattivante tornando a concentrarsi su Robot, Will e in generale sul mistero che circonda i robot e la specie che li ha creati. E’ vero, sull’origine di quest’ultima non viene rivelato tutto ma ci sta per come è progettato il tutto (e mi fa sperare in una possibile quarta stagione).

In più devo ammettere che in questa stagione finale funziona tutto. Nonostante gli episodi siano di meno e la conclusione possa apparire un po’ affrettata in realtà è priva di momenti senza senso, cosa che invece aveva caratterizzato un po’ la prima parte i Lost In Space 1. Forse in alcune parti l’umorismo risulta un po’ forzato (temevo davvero che mi avrebbero rovinato Don West) ma è giusto qualche scena che non rovina l’atmosfera.

Devo dire che è stato tutto ben bilanciato, compreso l’arrivo dei robot come villain principale della stagione. La prima stagione, infatti, vantava un villain molto carismatico (la dottoressa Smith) ma la seconda era stata un po’ carente sotto questo punto di vista. I robot invece sono perfetti per questo ruolo e rimettono l’accento su alcuni punti fondamentali della robotica: la programmazione e il libero arbitrio.

Questi argomenti ovviamente non vengono completamente sviscerati (del resto questa non è una serie filosofica) ma non viene nemmeno trattata con superficialità. Una giusta via di mezzo per mantenere l’attenzione sulla storia senza tralasciare i grandi interrogativi della robotica. Per quanto mi riguarda un’ottimo compromesso che non rovina la serie e funziona a meraviglia.

In sostanza quindi sì! Ho adorato questa serie e non capisco chi l’ha aspramente criticata. E’ una bella storia di famiglia sulla famiglia che regala momenti molto toccanti ed emozionanti senza perdere la componente action. E poi soprattutto in questa stagione si sente l’amore di Will e Maureen per lo spazio. Il richiamo delle stelle, quella voglia di esplorare e scoprire che nasce da un cuore che crede fermamente in qualcosa. Quel qualcosa che ci ha spinti a sognare di andare nello spazio e poi a concretizzare il sogno. E se vogliamo dirla in modo generale quella forza propulsiva che, nonostante tutto, spinge l’umanità a guardare in alto e a provare a superare sé stessa.

A questo proposito ho adorato il finale. Penso che sia una delle poche storie che mi ha dato esattamente la conclusione che volevo.

Angolo Delle Conclusioni

Siamo giunti alla fine di Lost In Space e quindi penso sia giusto, come al solito, fare un bilancio del tutto. Quando si tratta di viaggi tra le stelle sono molto esigente. Il mio metro di valutazione è quel capolavoro della Serie Classica di Star Trek ed è molto raro che qualcosa regga il confronto anche per una componente sentimentale. Star Trek TOS non è solo fantascienza, è uno scrigno di risposte e (soprattutto) di domande. E’ avventura, adrenalina, ma soprattutto curiosità, scoperta brama di sapere. Il bisogno estremo di fare la differenza e nello stesso tempo la forza e il coraggio di credere fermamente in qualcosa.

I viaggi tra le stelle non sono solo viaggi tra le stelle, sono esperienze che si accumulano, nuove domande che si formano e tanti, tanti, tanti sentimenti forti e intensi. Ecco, Star trek TOS è intenso in tutto quello che fa, compreso il modo di credere e amare. E per me che sono altamente sensibile, ipersensibile e pure sentimentale è il massimo. E’ per questo che la maggior parte delle volte che devo seguire storie ambientate nello spazio sono prevenuta. Ho sempre il timore che non reggano il confronto contro la storia che amo di più in assoluto.

Quindi sì, sono esigente in fatto di fantascienza spaziale e quando ho iniziato a leggere le recensioni di Lost In Space ero un po’ scettica. E’ stata spesso dipinta come una serie per famiglie che non brillava praticamente in nessun aspetto e questo un po’ mi frenava. Ripensandoci ora devo dire che non le capisco quelle recensioni. Non dico che Lost In Space sia perfetta ma dire che non lascia niente è decisamente esagerato. Lost In Space è intensa, ricca di emozioni e racconta una storia avvincente vissuta da persone che credono fermamente in qualcosa (un futuro per l’umanità). Non sarà il nuovo 2001 Odissea Nello Spazio ma non possiamo pretenderne uno ad ogni cantone.

E poi, da un punto di vista oggettivo, non si è risparmiata. Sul serio, era da tanto che non vedevo così tanti personaggi intrepretati e caratterizzati così bene. Anche la recitazione è stata ottima, e questo è un altro aspetto su cui non transigo. Arrivo da anni ed anni di film classici e se la recitazione non è il massimo me ne rendo conto subito. Qui hanno recitato tutti bene (il che, oltre ad essere un miracolo, mi ridà speranza per il cinema del futuro) e hanno saputo trasmettere quello che stavano provando i personaggi andando oltre lo schermo. Mica roba da poco!

Riassumendo: a me Lost In Space è piaciuta veramente tantissimo! E’ una serie che consiglio e stra consiglio, una delle poche di cui avrei davvero voluto un ulteriore seguito! Bellissima, spero di trovarne altre fatte così!

Bene anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto Lost In Space? Vi è piaciuto? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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