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Lost In Space – Prima Stagione – Recensione Serie Tv

Recensione Serie TV: Lost In Space – Prima Stagione
Regia: Tim Southam, Deborah Chow, Alice Troughton, Neil Marshall
Interpreti: Toby Stephens, Molly Parker, Maxwell Jenkins, Taylor Russell, Mina Sundwall, Ignacio Serricchio, Parker Posey, Brian Steele
Genere: Fantascienza, avventura
Anno: 2018

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi torniamo a parlare di Serie TV (un evento rarissimo su questo blog vista la mia scarsa capacità di seguirle fino alla fine) e in particolare della prima stagione di Lost In Space del 2018 che mi ha presa molto più di quanto avessi immaginato (nonostante la parte veramente bella sia arrivata dall’inizio della seconda stagione).

I Robinson sono una famiglia che decide di partire alla volta di Alpha Centauri per sfuggire dalla Terra, ormai in rotta di collisione verso la rovina più totale. Abituati ad essere più un equipaggio che una famiglia vera e propria si imbarcano in un viaggio spaziale che – in teoria – dovrebbe essere sicuro. Tuttavia un’attacco robot si mette di mezzo e i Robinson e gli altri viaggiatori si ritrovano sperduti su un pianeta sconosciuto in compagnia di un particolare robot da combattimento. Riusciranno a unire le forze e ad arrivare ad Alpha Centauri?

Lost In Space è il remake moderno di Lost In Space, una serie TV che debuttò nel 1965 (si, prima di Star Trek TOS). Pur discostandosi un po’ dalla trama originale ne riprende l’assetto famigliare trasformandola però in una famiglia perfetta solo in apparenza. Se c’è una cosa che non manca in questa prima stagione, infatti, sono gli attriti famigliari che man mano escono fuori chiedendo a gran voce di essere risolti.

Sotto questo punto di vista si può dire che Lost In Space è una sorta di “naufragio di famiglia” dove la parte centrale è occupata dai rapporti che i membri hanno tra loro e con le squadre delle altre navicelle. E se man mano ci si rende conto che le dinamiche sono gestite molto bene è anche vero che all’inizio gran parte dei personaggi è insopportabile e la stagione in sé fatica a decollare. Le prime puntate, infatti, sono tutte incentrate sui tentativi dei naufraghi di chiamare i soccorsi e si ha un po’ la sensazione che non succeda mai niente.

Fortunatamente ci pensano Robot e Will a dare un po’ di carisma anche a questa prima parte un po’ zoppicante. Il rapporto tra il bambino e il robot è una delle cose più interessanti della serie ed è anche quella che incuriosisce di più. Questa sorta di simbiosi (che non si capisce come si sia stabilita) è affascinante e finisce per guidare gran parte dello sviluppo della storia, nel bene e nel male. Ed è anche quella che ti fa venire voglia di andare avanti facendoti scavalcare i primi episodi.

Si, perché nella seconda parte la serie si riprende bene. I colpi di scena non mancano, i rapporti sempre più tesi diventano sempre più sfaccettati e arriva anche il villain della vicenda che svolge bene il suo ruolo. La dottoressa Smith, infatti, è un personaggio ambiguo e affascinante: non si capisce mai da che parte stia. E’ cattiva ma è anche capace di grandi gesti, è una manipolatrice ma i suoi sentimenti non sono quasi mai una finzione. In un certo senso è un personaggio che oscilla, diviso tra due scelte, il proprio tornaconto e il desiderio di aiutare. Ok, il suo meglio lo vedremo solo dalla seconda stagione in poi ma già qui si vedono le basi per una crescita personale non da poco.

E restando in tema villain e “personaggi che oscillano” bisogna dire che Lost In Space pullula di personaggi grigi che sanno emozionare. Contrabbandieri, fuggiaschi, sopravvissuti per un soffio,… ognuno ha i suoi lati migliori e peggiori e ognuno cerca – a modo suo – di dare il suo contributo. La stessa famiglia Robinson non è un’esempio di perfezione e può vantare una lunga serie di difetti e scelte sbagliate. Non è perfetto neppure Robot che non è esente da errori e disastri passati.

Insomma, la prima stagione di Lost In Space la si segue per i personaggi, molto meno per l’azione. Ovviamente le avventure non mancano ma il ritmo è comunque lento, soprattutto in alcune parti che riguardano i ragazzi. Decisamente più movimentate, invece, sono quelle degli adulti e in particolare le avventure dei genitori dei tre fratelli, Maureen e John, sono tra le migliori.

Per quanto riguarda invece l’avventura spaziale in sé, in questa prima stagione di spazio ce n’è poco. Il tutto si svolge principalmente sul pianeta sconosciuto di cui in realtà scopriamo pochissime cose. Sotto un certo punto di vista può sembrare un peccato però comprendo che non ci sarebbe stato il tempo per fare un’esplorazione completa. E poi Lost In Space non è una storia d’esplorazione spaziale, è la storia della famiglia Robinson e del loro incontro con il robot.

O se vogliamo farla più semplice è una storia di persone che vogliono andare a casa. Effettivamente, quindi, ha senso che l’esplorazione del pianeta sia limitata. I protagonisti cercano solo ciò che serve per andar via, non si spingono oltre solo per il gusto di rischiare. E’ sensato e ho apprezzato che la storia sia stata gestita così in questa prima stagione.

L’unica cosa che le si può rimproverare è che la struttura troppo lineare e introduttiva delle prima puntate abbia rallentato un po’ il ritmo generale. E forse anche il fatto che Robot sia poco presente per essere un personaggio cardine della serie. E si, anche un paio di momenti tragici inseriti un po’ alla carlona. Però glieli passiamo dai, nel loro essere inseriti male facevano comunque la loro figura.

Nel complesso la prima stagione di Lost In Space vale davvero la pena, soprattutto perché la seconda è decisamente una bomba. E poi se siete amanti della fantascienza non potrete non apprezzarla!

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto Lost In Space? Come l’avete trovato? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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