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Lettori Forti E Lettori Deboli: Come Siamo Finiti Così?

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi nuovo argomento libroso su questo blog e in particolare parliamo di una cosa che mi ha lasciata un po’ così😅. Da qualche tempo online gira una sorta di distinzione tra i lettori: lettori forti e lettori deboli (in mezzo ci sarebbero anche i lettori medi ma nessuno se li calcola). Queste due definizioni sono nate originariamente per una questione statistica che riguardava la lettura in Italia. Siamo tutti consapevoli del fatto che in Italia si legga poco e così per fare un quadro generale prettamente statistico si era deciso di denominare i lettori che leggono da uno a tre libri all’anno lettori deboli, e i lettori che leggono dai dodici libri in su all’anno lettori forti.

Ora, per quanto ritenga un po’ infelice la scelta di etichettamento ci sarei pure passata sopra se non fosse che alcune persone che popolano il mondo online l’abbiano presa un pochino troppo sul serio. Mi è capitato, infatti, di trovare blog dove la persona si presentava con “Ciao sono Giacomina (nome di fantasia) e sono una lettrice forte”. Ricordo che la prima volta che mi capitò ci rimasi male più che altro perché pur essendo una piccolezza mi sono resa conto che si era aggiunto un nuovo tassello competitivo al mondo online dei libri e delle persone che parlano di libri.

Per quello che ho potuto riscontrare soprattutto sui social e in particolare su Instagram il mondo dei lettori che condividono le loro letture online è diventato molto competitivo e pieno di pregiudizi. Ti piacciono certi titoli? Allora non sei un lettore serio. Leggi pochi libri all’anno? Allora non sei un vero lettore. Nel corso del tempo ho visto molte persone giustificarsi sulle loro pagine social o sui loro blog per il fatto di aver letto poco quel mese o quell’anno o per aver inserito pochi libri nella sfida di lettura (con se stessi) su Goodreads. E ora che ci penso devo averlo fatto pure io da qualche parte.

Ok, posso passare per esagerata ma trovo che la cosa stia diventando lievemente inquietante. perché? Perché mi rendo conto che questo mondo è così improntato sulla competizione sulla WW quantità che ci sta portando ad essere competitivi anche su piccole cose. Anche su cose senza importanza. Perché un conto è fare una statistica sulla lettura in Italia, un altro e far sentire in difetto qualcuno perché “non ha letto abbastanza”. Personalmente penso che il numero di libri letti in un anno non sia così importante e alla fine non è un dato affidabile nemmeno per capire se stiamo parlando di un lettore assiduo o occasionale.

Del resto ci sono tantissimi fattori che possono influire sul numero dei libri letti in un certo periodo di tempo. Uno di questi, per esempio, sono gli impegni. Viviamo in un mondo molto frenetico dove siamo sempre pieni di cose da fare e molto spesso il tempo libero è poco. Durante questi tre anni mi sono resa conto che ci sono persone che devono davvero fare i salti mortali per leggere perché il tempo a disposizione è così ristretto che persino ritagliarsi mezz’ora per leggere qualche pagina è una vera sfida. Volgiamo davvero considerarli lettori deboli?

C’è poi da dire che per quanto una persona possa amare la lettura non è detto che voglia dedicare tutto il suo tempo a leggere. Io, per esempio, faccio parte di quella fortunatissima categoria di persone che lavora online, da casa e di conseguenza ha orari estremamente flessibili. Il tempo libero non mi manca ma nonostante questo leggo molto meno di quanto potrei. Il motivo è semplice: i libri non sono il centro della mia vita!

Io amo leggere, i libri sono molto importanti per me, oserei dire indispensabili, ma non voglio che assorbano il 100% del mio tempo libero. Ho anche altri interessi e progetti, altre passioni, e una vita che ho tutta l’intenzione di vivere. I libri sono bellissimi, ma restano comunque un piacere che mi concedo quando ne ho voglia e che non devono sostituire la mia vera vita. Tutto questo discorso per dire che ciò che non mi piace della competitività nel mondo della lettura è che è una competitività insana. Non porta da nessuna parte, non tiene conto delle priorità delle persone e va a mettere delle etichette di cui nessuno sentiva il bisogno.

Ognuno di noi ha impegni diversi, vite differenti e non vedo perché debba sentirsi dire da qualcuno che è in difetto solo perché entro un anno non ha letto un tot di libri. Non ha senso far pesare una cosa del genere e non ha senso che alcune persone debbano sentirsi in dovere di giustificare come mai hanno letto poco in quel periodo. Leggere non è un lavoro (almeno per noi lettori), non è un dovere e quindi nessuno deve dimostrare niente.

Personalmente mi chiedo com’è che siamo finiti così? Com’è che siamo arrivati a pensare che il numero di libri letti in un anno sia veramente importante? Che sia semplicemente il segnale che stiamo diventando troppo competitivi su tutto? Io, personalmente la vedo così. Per questo preferisco pensare ai lettori come persone e non come lettori (forti, medi o deboli) e basta. Sono fermamente convinta che non sia la quantità dei libri letti a fare la differenza, ma la qualità dell’esperienza di lettura.

Le emozioni che abbiamo provato, quello che abbiamo imparato, le risposte che abbiamo trovato, il divertimento, la leggerezza… sono queste le cose veramente importanti, ciò che rimane davvero e può fare la differenza. Tutto questo post polemico, quindi, non l’ho scritto soltanto per mettere in luce uno dei tanti fenomeni bizzarri del web (ormai ho fatto l’abitudine alle bizzarrie di internet) ma anche per ricordare a tutti che non dobbiamo rendere conto a nessuno di quanti libri leggiamo o abbiamo scelto di leggere. Ne hai letti trecento? Va benissimo! Ne hai letti tre? Va benissimo! Io da settembre scorso ne ho letti ventisette e va benissimo così. Sono molto felice della bellezza dei libri letti (a parte qualcuno che avrei gettato dalla finestra ma dettagli😂).

Bene, con questo concludo che vi ho tediato fin troppo. Cosa ne pensate di tutto questo? Secondo voi è davvero così importante il numero dei libri letti? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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Il Mondo di SimiS
1 anno fa

Io sono una lettrice forte a quanto pare, ma completamente fuori dal mondo perché non ho mai letto di questa distinzione. Sarà che sui social ci sto ormai poco, tranne IG in cui pubblico le mie foto, ma non mi soffermo molto su post di “cronaca”, per non parlare di FB che ormai lo uso solo per la condivisione delle mie recensioni non curante dei pettegolezzi che girano.

Leggo tanto perchè mi piace, è vero che da quando ho il blog (4 anni ormai) leggo molto di più, ma non per una competizione tra le mie amiche blogger, ma solo perché vedo così tanti libri in giro che li vorrei leggere tutti.

Ci sono persone che leggono solo con gli occhi, scorrendo velocemente e riuscendo a capire cosa leggono e vanno velocissime!!!! Io non ci riesco, io leggo piano, e mi distraggo anche molte volte… arrivo di solito alle 50 letture l’anno, e son poche rispetto ad altre che superano anche le 150, ma non mi importa.
Per me leggere è un piacere e un passatempo… leggo quando voglio e posso. E’ anche vero che cerco di leggere ogni volta che ne ho l’occasione…
L’importante non è quanto si legge, ma è fondamentalmente leggere… sicuramente non concepisco chi non legge ahahahah per me è assurdo, come del resto per molti sono strana io che leggo così tanto… Ma che importanza ha? Ognuno faccia quel che vuole 🙂

Claudia
1 anno fa

Non avevo mai sentito parlare di questa classificazione, ma sono d’accordo con te.
Le etichette non mi piacciono, né tantomeno la smania di apparire.
Sembra che i lettori forti leggano cento libri all’anno per il solo gusto di comunicarlo agli altri e di apparire acculturati.
Come diceva Simona, molti non colgono nemmeno il senso di quello che leggono, ed è un vero peccato.
A me capita di leggere cinque libri in un mese (quando ho molto tempo libero), e poi di non toccarne uno per tre mesi.
La lettura deve restare un piacere e non un dovere.
Come molte altre cose.
Quindi, lunga vita a chi legge per diletto, per fare viaggi meravigliosi restando seduti in salotto, e non solo per darsi un tono con gli altri. 😉

Silvia
1 anno fa

È la prima volta che sento questa definizione che porta alle distinzioni. Io leggo per piacere mio e non per “vantarmene”. Così è la stessa cosa dei social, pubblico perché mi va ma non deve essere visto come un obbligo o come sfida. Leggo ciò che mi va al momento e non mi definisco una lettrice forte ma una lettrice appassionata della lettura che sia libro, fumetto o altro

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