Sai, spesso è meglio vivere col ricordo romantico di quello che fu, invece di rendersi conto che per l’altra persona non abbiamo (più) alcun significato, o forse non ne abbiamo mai avuto.
Claudia di Chi Scrive Non Muore Mai in un commento su Ricordi Di Estati Lontane – parte 1.
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Vi è mai capitato di tornare in un luogo a cui eravate legati e scoprire che quel legame si è ormai definitivamente rotto? A me è successo quest’anno. Sono tornata in un posto che è stato un punto focale della mia infanzia e quando sono arrivata mi sono resa conto pian piano che il tempo ci aveva progressivamente allontanato. Del luogo che avevo amato non era rimasto quasi nulla e per tutto il tempo ho cercato in ogni modo di trovare ancora qualcosa di famigliare, qualche traccia che mi confermasse che ero davvero nello stesso luogo magico che avevo sempre amato.
In un primo momento è stato veramente strano. Io cercavo questo qualcosa che in parte trovavo e in parte no e nel frattempo mi intristivo perché mi rendevo conto che quel legame bellissimo era praticamente scomparso. Non c’era più sintonia e lì mi sono resa conto del fatto che il tempo ci aveva, probabilmente, allontanati. Del resto tredici anni sono tanti e così com’è cambiato lui è cambiata anche la sottoscritta. Io non sono più una bambina – per quanto abbia mantenuto la fantasia dell’età infantile – e lui anche se conserva ancora qualche traccia del luogo che conoscevo è passato dall’essere un posticino per famiglie ad una super meta di tendenza.
E questo, appunto, mi ha fatto riflettere sul tempo che è passato. Perché sul lungo termine io non ho il senso del tempo. A parte per le cose veramente lontane sono sempre convinta che siano passati due o tre anni quando invece ne sono passati anche più di dieci. Mi succede anche con le piccole cose: per esempio l’altro giorno una borsa si è rotta e ci sono rimasta male perché credevo di averla comperata al massimo due anni fa. Di anni ne sono passati almeno cinque, me ne sono resa conto dopo. Il fatto è che il tempo corre via così in fretta, i giorni si susseguono così frenetici che alla fine perdo il conto e quando mi fermo a fare il punto mi dico “diamine, ma com’è possibile che sia volato tutto cosi?”.
Ecco in questo caso non me lo sono chiesto. Non c’è stato il tempo, per l’appunto. La consapevolezza è arrivata prima che la mia mente formulasse la domanda e mi sono resa conto che sì, è possibile. Mi sono ricordata di quante cose sono accadute tra l’ultima volta che ero stata lì e il mio nuovo arrivo e mi sono resa conto che “l’ultima volta” ero un’adolescente di quindici anni mentre ora sono una ragazza di ventiquattro. Ho ripensato a tutti gli avvenimenti degli ultimi tredici anni e mi sono resa conto del fatto che era passato così tanto tempo per entrambi che forse l’allontanamento era inevitabile.
Pian piano quindi mi sono rassegnata alla cosa e ho passato un momento in cui mi sono sentita un’estranea in un luogo estraneo. Ero felice di tornare lì per un motivo e quel motivo non c’era più. Ho continuato più volte a ricercare la sintonia ma più tentavo e più mi rendevo conto che eravamo lontani e alla fine era come se io fossi in un posto qualunque. La magia era finita e forse sono stata sciocca io a pensare che sarebbe durata per sempre. Perché il tempo passa, si cresce e si cambia e ci si rende conto che alcune cose appartengono al passato, sono accadute una volta e non possono ripetersi. E c’è già di che essere contenti, perché sono successe e sei stata fortunata perché sono successe proprio a te.
E nel frattempo anche i luoghi cambiamo e se cambiano mentre tu non ci sei, alla fine ti ritrovi spero in un luogo che dovresti riconoscere ma che ormai non è più lo stesso. Il tutto è andato avanti in modo molto strano e per un po’ ho avuto quasi la sensazione di litigare con quel luogo, volevo quasi andar via. Poi ho preso a divertirmi e basta, a vivere il momento per com’era senza cercare in modo ossessivo un passato le cui tracce erano ormai sbiadite ed è stata un’esperienza che non dimenticherò e in un certo senso duplice. Quando è arrivato il momento di andar via, infatti, mi sono sentita come se ci fosse un nuovo, flebile, legame grazie a questa nuova esperienza e nello stesso tempo come se un cerchio si fosse chiuso.
In un certo senso è un po’ come quando una incontri una persona che non vedevi da anni nonostante per un periodo della tua vita sia stata fondamentale. Senti che non c’è più quel legame nè quella confidenza ma quando la saluti sei comunque contento di averlo rivisto e ti rendi conto che anche se il legame non è più quello di prima ha comunque quel nuovo incontro è stato nuovamente a suo modo importante. Ecco, qui è stata un po’ la stessa cosa. Andando via mi sono resa conto che ero contenta di essere stata nuovamente lì, sono stata grata per aver vissuto dei bei momenti (sia passati che presenti) e ho fatto pace con il fatto che il passato è passato e sono stata fortunata ad averlo vissuto. E probabilmente si è anche creato un nuovo legame: più flebile, meno “appassionato” di quello che avevo quando ero bambina ma non per questo meno significativo.
Bene, siamo giunti alla fine dell’ennesimo post sentimentale e, dai, alla fine ci ho messo solo tre mesi a scriverlo😂. Adesso sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi. Avete mai avuto un legame con un luogo che poi nel tempo si è spezzato o è mutato? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.
Al prossimo post!
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Sì, mi è capitato! Da bambina con i miei genitori andavamo ogni anno in un campeggio privato, con solo 6 posti.
Tornata dopo tantissimi anni, ho trovato il posto abbandonato e lasciato all’incuria, da quando il proprietario è morto.
Mi ha rattristato parecchio, ma la connessione con quel luogo e i ricordi sono ancora là e mi sono emozionata lo stesso, perché quel posto per me è e sarà sempre nel mio cuore.
Le tue vacanze al campeggio devono essere state bellissime. Io purtroppo non sono mai stata in campeggio anche se mi piacerebbe tanto provare! Al di là di questo mi rendo conto che a me è andata meglio, ho semplicemente trovato il posto cambiato ma devo dire che sotto alcuni aspetti ci sono stati dei miglioramenti. Se fosse stato lasciato all’incuria ci sarei rimasta malissimo. Anche io alla fine mi sono emozionata, i ricordi ci sono ancora e nel mio cuore sarà sempre un po’ il paese delle meraviglie. È stato difficile, però, far pace con il fatto che alcune cose che ricordavo ormai esistono solo nel passato.❤️❤️
È capitato anche a me, ci sono luoghi amati che restano tali soprattutto nel ricordo, tornarci può essere una delusione perché non c’è più il legame che sentivamo di avere, magari quel luogo ci sembra diverso, ma forse siamo noi a essere cambiati. Talvolta quello che é cambiato non é il luogo ma la sensazione di quello che eravamo nel luogo dei nostri ricordi
Si vede che sei una scrittrice, in poche righe hai riassunto tutto quello che io ho detto in decisamente troppe parole.
“Talvolta quello che é cambiato non é il luogo ma la sensazione di quello che eravamo nel luogo dei nostri ricordi”
È esattamente questo che intendevo e infatti ho dovuto fare pace anche con questo. Non sono più la stessa di quei tempi (perlomeno in parte) e di conseguenza anche le emozioni e le sensazioni sono diverse. ❤️
Ma guarda cosa scopro…
Mi hai citata come se fossi una vera scrittrice. 😂😂
Scherzi a parte, non vorrei ripetermi, ma penso davvero che sia meglio lasciare determinate favole intatte nei nostri ricordi, preservandole dal rischio di essere distrutte dal presente.
Un abbraccio.
Concordo con te, a volte alcune cose è meglio lasciarle dove sono e tenersi il ricordo nostalgico e forse un po’ edulcorato che abbiamo di loro ❤️❤️
Anche a me è successo! Nel paese dove vive mia nonna, ci ho passato gran parte delle mie esteti l’ultima nel 2020, eppure quando sono tornata l’anno scorso mi è sembrato tutto diverso, quasi come se fosse cambiato ma alla fine l’unica che è cambiata sono io e a quanto pare ho lasciato andare quei luoghi senza nemmeno saperlo.
Tornarci è doloroso ma allo stesso tempo a volte è necessario. Si cambia e si cresce ed è normale 🙂
“L’unica che è cambiata sono io e a quanto pare ho lasciato andare quei luoghi senza nemmeno saperlo.”
Ecco, non avrei saputo dirlo meglio. Hai colto in pieno il senso delle mie parole. È proprio così che mi sono sentita, come se io avessi lasciato andare quel luogo senza accorgermene. E, infatti, è così. Come dici tu si cambia e si cresce e anche se per me è difficile da ammettere alcune cose che sono importanti per il passato non lo sono più o lo sono in modo diverso per il presente ❤️❤️
Certi sentimentalismi alla fine li creiamo noi e d’improvviso ci rendiamo conto che sono stati amori a senso unico. ^^
L’importante è che ci abbiano dato qualcosa e abbiamo saputo custodirli nei ricordi… per il resto il mondo ingenerale cambia di continuo anche senza di noi! ^^
Concordo, a volte siamo noi stessi a cercarci certe belle favole. Per me la favola è esistita davvero ma devo mettermi in testa che è finita tanti anni fa e che ci sono nuove esperienze tutte da vivere. Poi, come dici tu, l’importante è che ci abbiano lasciato qualcosa. E a me tutto questo ha lasciato tanto quindi mi considero già fortunata. ❤️❤️
Sono colpitissima, perchè vivo la stessa identica sensazione ogni volta che torno al paese di mia nonna, dove ho passato tutte le estati (finchè non sono stata maggiorenne e non ho potuto fare quello che volevo, ma dettagli). Ogni volta che non sono lì muoio di nostalgia, ma quando ci torno non ci trovo quello che mi manca. Sono giunta alla conclusione che “quello che mi manca” sono principalmente le persone, perchè quelle con cui condividevo quelle estati non ci sono più per mille motivi diversi. Quando ho realizzato questa cosa e ho deciso di iniziare a metterci “nuovi ricordi” con le persone che ci sono ora, un po’ sono stata meglio, ma come dici tu… non è la stessa cosa. Però per una sentimentale come me – o come te, se posso dirlo – meglio avere un legame labile e flebile e nuovo che recidere col passato. Non ci riuscirei mai a non tornare là! 🙂
“Ogni volta che non sono lì muoio di nostalgia, ma quando ci torno non ci trovo quello che mi manca.”
Ecco, per me è la stessa cosa. Non ho trovato quello che mi mancava e ne ho sofferto perché ero andata lì apposta nella speranza di trovare nuovamente quello che avevo sempre trovato. Ma non c’è più, almeno in parte, me ne dovrò fare una ragione. A me ciò che è mancato è stata la spontaneità del luogo. Quando ci andavo io era un posto per famiglie, alla mano e informale. Adesso è un luogo “di tendenza”, un po’ più snob e decisamente non alla mano se non per alcuni piccoli posti. Bellissimo eh, probabilmente più bello di tredici anni fa. Ma è meno caratteristico, meno autentico. È stato bello tornare ma, come dici tu, non è la stessa cosa.
“Però per una sentimentale come me – o come te, se posso dirlo – meglio avere un legame labile e flebile e nuovo che recidere col passato. Non ci riuscirei mai a non tornare là! 🙂”
Assolutamente superiperextra d’accordo. So già che prima o poi ci tornerò di nuovo e chissà che questa volta, restando meno sorpresa dai cambiamenti, non riesca a divertirmi di più ❤️❤️
Bella riflessione. Nel 2015/2016 scrissi un breve racconto, “Lacrime di sale”, in cui la protagonista, tornando assieme al padre e al cane ai laghi (luogo che frequentavano da sempre), non riusciva a recuperare la spensieratezza e il gioco di quando era più piccola.
Allo stesso modo, mi colpisce molto la parte in cui parli del rivedere le persone dopo tempo senza ritrovare lo stesso legame che c’era e mi trovo d’accordo con la citazione di apertura al post.
Per quanto riguarda lo scorrere del tempo, a volte recupero progetti che mi sembrano recentissimi e invece risalgono a 4/5 anni fa, o, ancora, poco tempo fa mi trovavo a cercare una fotografia nella galleria del telefono e, scorrendo, vedevo foto che ritenevo essere al massimo di un paio di settimane prima in realtà scattate mesi e mesi or sono. Per auto-citare il testo di un breve cortometraggio che ho realizzato ultimamente: “ancora aspetto il momento giusto per venire a prenderti a scuola, e ormai ti sei laureata da due anni”.
Infine, nell’ultimo periodo mi è capitato di passare di fronte ad alcuni luoghi nei quali sono stato assieme a persone che non fanno più parte del mio presente e mi sono trovato a fingere di sparargli con le dita, quasi come se potessi farli scomparire.
Un abbraccio.
Grazie mille! Sono molto curiosa di leggere il tuo racconto perché penso che potrei rivedermi molto e poi conoscendo le tue abilità di scrittore sono sicura che è bellissimo. E ovviamente voglio vedere anche il lungometraggio, mi potresti dire il titolo? Esatto, hai centrato il punto. Non riuscivo a ritrovare la spensieratezza di quei giorni. Tra l’altro molto spesso capita anche a me di riprendere in mano progetti che mi sembrano fatti ieri e invece sono passati mesi, a volte anni.
“Infine, nell’ultimo periodo mi è capitato di passare di fronte ad alcuni luoghi nei quali sono stato assieme a persone che non fanno più parte del mio presente e mi sono trovato a fingere di sparargli con le dita, quasi come se potessi farli scomparire.”
Mi sono emozionata tanto leggendo questa parte. A me invece capita di passare davanti a luoghi pieni di ricordi e di andarmene a passo veloce, nell’illusione che riuscirò ad andarmene prima di essere sopraffatta dalla nostalgia. ❤❤