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L’Accalappiastreghe – Recensione Libro

Recensione Libro: L’Accalappiastreghe
Autore: Walter Moers
Genere: Nosense/Nuovo Genere
Anno: 2008

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi è con grandissimo piacere che vi parlo de L’Accalappiastreghe, un altro bellissimo libro di Walter Moers ambientato a Zamonia! Era uno dei libri di Moers che mi ispirava meno e invece una volta iniziato non sono più riuscita a staccarmi. Veramente struggente, una storia d’amore ma anche di follia.

Eco è un cratto (gatto parlante) domestico che vive felice nell’ orrenda citta di Seldewya. Tuttavia la sua padrona muore e il piccolo rimane solo. Abbandonato e snobbato da tutti sta per morire di fame quando Malfrosto – l’accalappiastreghe municipale – lo trova e gli propone un patto assurdo. In sostanza lui promette di rimpinzare il cratto con le migliori leccornie immaginabili ma in cambio lui si impegna a fornirgli il suo grasso dopo un mese… morendo. Eco, affamato, accetta sperando poi di tirarsi fuori dalla situazione. E’ solo l’inizio di una serie di incredibili avventure.

L’Accalappiastreghe è una storia malata. Tutto in questo libro è malato, persino la città in cui si svolge la vicenda. Ma la parte più malata di tutti è quella che riguarda i rapporti tra o personaggi che sono spesso insani e ai limiti della follia. A spiccare su tutti l’amicizia/inimicizia tra Eco e Malfrosto che diventa sempre più incomprensibile e sottilmente inquietante. Perché Malfrosto è ormai squilibrato quindi si contraddice, fa cose insensate, pende sempre da un lato o dall’altro. Ma qual’è la causa della disperazione profonda di questo tremendo personaggio?

Una storia d’amore… una delle più tragiche che abbia letto. Credetemi quando vi dico che il colpo di scena mi ha spiazzata e che ricostruire la storia di Malfrosto e del suo amore perduto è stato straziante. Non avevo mai visto Walter Moers alle prese con una vera storia d’amore (no, quella di Rumo E I Prodigi Dell’Oscurità non lo è) e devo dire che questa volta ha dato il meglio di sè inserendo anche una sorpresa beffarda che va a completare il dramma.

Ah, e siccome non bastava un solo amore disgraziato ne ha aggiunto anche un secondo che pur essendo meno malato del primo di certo non è sano. Descritto così può sembrare un mattone indigeribile ma vi assicuro che non lo è. L’autore è stato bravissimo a mantenere stemperata l’atmosfera intervallando la storia con brevi (e utili) avventure di Eco e inserendo personaggi veramente memorabili come Fjiodor, il Fantasma Cotto e la simpaticissima Izanuela.

Anche lo stile, rapido e incalzante, ha contribuito a dare scorrevolezza a quello che altrimenti avrebbe potuto essere una cosa veramente pesante. In particolare qui è forte l’ironia dell’autore che – come era stato per Ensel E Krete e La Citta Dei Libri Sognanti – finge di essere semplicemente il traduttore di Ildefonso De Sventramitis, l’autore più famosa di tutta Zamonia. E’ un espediente molto divertente che ci ricorda che questa storia non è mai avvenuta neppure a Zamonia! Si tratterebbe, infatti, di una favola rivisitata da Ildefonso. Un espediente geniale per coinvolgere e divertire il lettore.

E a proposito di rivistazione L’Accalappiastrghe riprende molto anche da opere precedenti e molto famose. C’è un po’ di Frankenstein – soprattutto sul finale – un po’ di horror classico, persino qualcosa di mainstrem! Tuttavia i riferimenti maggiori sono alle precedenti opere dell’autore! Nonostante i romanzi di Moers siano, infatti, siano autoconclusivi vi consiglio di leggerli in ordine di pubblicazione perché si incastrano tra di loro mano a mano e se non li avete letti in ordine potreste perdervi qualche pezzo.

Merita poi una menzione il worldbuilding di Seldeya! Moers è un maestro nel creare mondi e nell’ampliarli sempre in modo coerente e anche questa volta a creato qualcosa di magnifico e unico sbizzarrendosi anche negli ambienti interni che qui sono delle vere e proprie opere d’arte! Sinceramente non me lo aspettavo, penso che con questo libro Moers abbia innovato nuovamente il suo repertorio fantastico!

Nel complesso quindi L’Accalappiastreghe è un libro molto avvincente, adatto a chi sta cercando qualcosa di nuovo ed emozionante. Non nascondo che c’è qualche momento meno scorrevole ma solitamente non dura più di un paio di pagine. L’unica cosa penso che per una persona altamente sensibile possa essere un po’ impressionante. Io l’ho letto e l’ho adorato ma non nascondo che in alcuni momenti mi sono trovata parecchio in difficoltà.

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete letto L’Accalappiastreghe? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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