Recensione Libro: La Fattoria Degli Animali
Autore: George Orwell
Genere: Distopico
Anno: 1945
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Ebbene sì, a Febbraio mi sono finalmente decisa e ho letto La Fattoria Degli Animali. Detto con tutta sincerità non credevo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Temevo che mi sarei annoiata e invece mi sono innamorata di questa lettura angosciante ma tremendamente veritiera.
Nella fattoria di Jones gli animali sono trattati come schiavi. Una notte il più saggio della fattoria annuncia di aver fatto un sogno e riunisce gli altri animali ai quali fa un bellissimo discorso su grandi ideali e su una una rivolta che, prima o poi, ci sarà. Tutti ascoltano e prima che possano pensarci la rivolta è già scoppiata. Jones viene cacciato e la libertà è stata guadagnata. Ma saranno liberi davvero? E per quanto?
La Fattoria Degli Animali è un libro che non ha bisogno di presentazioni né di recensioni ma è stata una lettura così bella che non posso non parlarne. L’ho finita in una sera perché, nonostante non sia stata una lettura facile, non riuscivo a staccarmi. Dovevo sapere e una pagina ha tirato l’altra fino alla fine.
Questo romanzo del 1945 è – ahimè – estremamente attuale. Racconta il suo tempo ma anche il nostro ed è stato impressionante leggere praticamente ciò che sta nuovamente accadendo negli ultimi anni. Qualcuno parte con le migliori intenzioni, poi tra la gente si crea un nemico da combattere per conquistare la libertà e poi… si viene conquistati da quello stesso qualcuno che aveva iniziato la lotta. La Fattoria Degli Animali è un libro spaventoso.
Mentre leggevo la storia di questi personaggi attraverso gli anni non potevo fare a meno di pensare che molto spesso ciò che accade nella società è proprio questo. C’è qualcuno che schiavizza, manipola e cambia le carte in tavola a seconda di ciò che gli conviene e l’onesto inizio di tutto diventa solo una leggenda o, peggio, viene dimenticato.
Tutto questo succede anche agli animali che prima conquistano la libertà e poi vengono schiavizzati da uno di loro che, però, è così bravo a manipolare la storia e a fare discorsi importanti che alla fine gli altri gli credono e, nonostante i dubbi, si convincono che il loro nuovo capo stia davvero facendo di tutto per una vita migliore. Ed è così: una vita migliore per sé stesso.
Nel corso del libro abbiamo quindi Napoleon, la guida furba e senza scrupoli, ma anche tanti altri personaggi che rappresentano una serie di idee, ideali e “tipo”. C’è Palla Di Neve, la guida dalle buone (o comunque non troppo cattive) intenzioni, ovviamente preso di mira da Napoleon. C’è Grondano che crede nel suo lavoro fino alla fine e muore per qualcosa che non esisteva, c’è Mollie, la giovane cavallina, che quando vede l’andazzo della fattoria sotto Palla Di Neve e Napoleon fa una scelta diversa… il romanzo è pieno di personaggi iconici e ognuno lascia il segno a modo suo rappresentando con eccellenza il proprio ruolo. Un ruolo che, ancora oggi, siamo in grado di ritrovare nella nostra realtà.
A questo proposito devo dire che sono stupita dall’attualità e dalla bellezza di questo romanzo che è invecchiato benissimo (e per la prima volta quasi mi dispiace dirlo). A volte infatti mi è capitato di legge romanzi considerati classici indispensabili per poi scoprire che nella realtà erano ormai decisamente superati. Questo invece è un romanzo che potrebbe esser stato scritto oggi, purtroppo. Spero davvero che un giorno leggendo questo romanzo potremmo dire: accidenti com’è invecchiato male! Ma temo che non succederà tanto presto.
Al di là delle mie speranze però posso dire che questo libro merita davvero di essere letto. Tra l’altro è molto scorrevole ed essendo breve si finisce in pochissimo tempo (e ve lo dice una che è lenta a leggere).
Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete letto La Fattoria Degli Animali? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.
Al prossimo post!
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