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La Città Dei Libri Sognanti – Recensione Libro

Recensione Libro: La Città Dei Libri Sognanti
Autore: Walter Moers
Genere: Nosense, letteratura post moderna
Anno: 2004

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi finalmente torniamo a parlare di libri Zamoniani con La Citta Dei Libri Sognanti, che sicuramente entrerà nella classifica delle letture più belle del 2021. Si tratta di un romanzo che mi ha sorpresa, mi ha spezzato il cuore e mi ha regalato emozioni irripetibili. Una storia unica e perfetta, un’avventura imperdibile per gli amanti dei libri.

Un giovanissimo Ildefonso De Sventramitis riceve il testamento spirituale del suo padrino poetico: una lettera che gli era stata scritta tanti anni prima e che – a detta sua – contiene uno dei testi più belli di sempre. Desideroso di diventare scrittore, Ildenfonso si mette sulle tracce della persona che ha scritto la lettera. L’unica cosa che sa è che il suo padrino poetico gli aveva consigliato di andare a Librandia, dove sicuramente avrebbe trovato un editore disposto a pubblicarlo. Il manoscritto però è più importante di quanto si possa immaginare e il nostro protagonista si troverà nei guai.

Dopo la mezza delusione di Rumo E I Prodigi Dell’Oscurità temevo che anche questo libro si rivelasse qualcosa di un po’ bruttino, invece è riuscito a rapirmi già dalle prime pagine. Ildefonso De Sventramitis si rivela una fantastica e avventurosa guida nel mondo di Librandia ma anche uno dei personaggi più caratterizzati e riusciti dell’autore. Se infatti Orso Blu era alquanto indecifrabile, Ensel e Krete molto abbozzati (ma lo richiedeva la trama) e Rumo decisamente taciturno e poco incile a spiegare i suoi sentimenti, Ildefonso è un personaggio a tutto tondo.

Ipocondriaco, paranoico, ingenuo ma anche coraggioso sviluppa tutto il potenziale che avevamo già visto in Ensel e Krete rivelandosi un personaggio realistico dall’ironia tagliente e una lealtà sconfinata. Non delude quindi le aspettative che erano nate con Ensel e Krete, anzi! Le conferma e le rinnova. Nello stesso tempo viene affiancato da una serie di personaggi indimenticabili, cosa che rende questa storia ancora più dinamica e intraprendente.

Per fare di una storia una buona storia non basta però solo un buon protagonista ed ecco che entrano in scena Il Re Delle Ombre e Smeik. Il primo è il co-protagonista, il secondo un villain letterario come non ne vedevo da tempo. E questo è un bene perché il problema di Rumo era proprio il fatto che il cattivo fosse decisamente poco credibile.

Ecco, sotto questo punto di vista tutte le criticità riscontrate in Rumo qui non esistono più. Nel precendente libro, infatti, c’erano alcune problematiche: l’assenza di un villain credibile, qualche personaggio stereotipato, momenti morti e troppa violenza. Questo libro invece è l’esatto contrario: i personaggi sono tutti molto caratterizzati, la storia procede spedita e i cattivi sono veramente spaventosi così come le loro folli ragioni.

Anche l’intreccio, bisogna dirlo, si rivela molto azzeccato. Pur essendoci tanta carne al fuoco non c’è l’effetto minestrone e la vicenda procede liscia come l’olio, prendendo anche una piega più satirica. Si perché La Citta Dei Libri Sognanti è anche una critica profonda al mondo dell’editoria e al suo modo di fare marketing. Esattamente come in Ensel e Krete, Walter Moers non risparmia critiche alle grandi case editrici e ad un sistema che considera marcio.

Tuttavia non bisogna pensare che questo lato prenda il sopravvento sulla vicenda. La storia è perfettamente equilibrata e le battute taglienti non distolgono l’attenzione dall’avventura principale. Infatti questo libro è la storia di una tragedia, un racconto epico post moderno. Verserete un sacco di lacrime, ve lo garantisco, ma ne varrà la pena. E varrà la pena anche ascoltare – tramite Ildefonso – il punto di vista dell’autore su altre tematiche spinosette.

C’è poi da dire che anche in questo libro l’autore non si risparmia sul dare consigli agli aspiranti scrittori. Ebbene si, l’autore ci mette a disposizione un po’ della sua conoscenza! Avete il panico da foglio bianco? Leggete questo libro, Walter Moers ha una soluzione semplice ma geniale (come sempre, del resto)!

L’unica cosa che un po’ mi dispiace è che dopo il seguito Il Labirinto Dei Libri Sognanti (che non ho ancora letto) l’autore non abbia completato la trilogia. Tuttavia bisogna anche dire che questo romanzo si può tranquillamente leggere come stand alone, ha un inizio e una finale preciso quindi non c’è problema. E poi in ogni caso se amate i personaggi ‘grigi’, gli antieroi e avete voglia di leggere un racconto di un protagonista molto simile a tutti noi non potete assolutamente lasciarvi scappare questa meraviglia. La storia d’amicizia è toccante come poche.

In sostanza, quindi, La Citta Dei Libri Sognanti è un libro che si fa leggere con voracità, che può trasportarvi in un mondo folle ma affascinante come Zamonia e lasciarvi veramente ma veramente tanto.

Bene, la recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi. Avete letto La Città Dei Libri Sognanti? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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Monica
Monica
2 anni fa

Il nosense non è propriamente il mio genere, ma questa tua recensione è un piccolo capolavoro e mi hai incuriosita non poco! Non ho mai letto nulla di Walter Moers ma sono curiosa di vedere come sia il suo stile, perché a quanto pare ti piace davvero molto, e tu rimani sempre una garanzia

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