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J. Edgar – Recensione Film

Recensione Film: J. Edgar
Regia: Clint Eastwood
Interpreti: Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Josh Lucas, Ed Westwick, Lea Thompson, Dermot Mulroney, Jeffrey Donovan, Stephen Root, Geoff Stults, Judi Dench, Ken Howard, Ryan McPartlin, Damon Herriman, Gunner Wright, Christian Clemenson,  Denis O’Hare, Geoff Pierson, Christopher Shyer, Michael O’Neill, Amanda Schull, Josh Hamilton, Zach Grenier, Gary Werntz, Josh Stamberg, Miles Fisher, Michael Rady,Emily Alyn Lind
Genere: Biografico/Drammatico
Anno: 2011

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi cominciamo la settimana con la recensione di J. Edgar, un film molto particolare che magari potrebbe non piacere a tutti. Nonostante questo io l’ho trovato un film splendido, biografico ma non troppo, che con le sue atmosfere particolari ci racconta la storia di una persona controversa realmente esistita.

J. Edgar Hoower, ormai anziano, ha deciso di scrivere la sua autobiografia. Tramite le parole che detta al suo biografo ripercorre la storia della sua vita ricca di rimpianti. In particolare J. Edgar decide di raccontare gli avvenimenti che lo hanno portato a diventare il capo dell’FBI partendo da quando era un giovane impiegato, passando per la scalata e per l’incontro con Clyde, suo collega, amico e grande amore.

Come ho già detto la storia di J. Edgar non è per tutti. Per quanto non sia effettivamente chiaro quanto ci sia di realmente biografico in questo film è indubbio che la sceneggiatura abbia deciso di restare fedele al vero J. Edgar. Il protagonista ci viene presentato senza mezzi termini, con tutti i difetti che realmente aveva e con tutte le cose discutibili che ha fatto nel corso della sua vita. Fin dall’inizio, infatti, ci viene presentato un ragazzo ambizioso, estremante concreto ma anche molto brillante e dalle grandi capacità.

I suoi difetti però si acuiscono nel corso della storia e più J. Edgar cresce e acquisisce potere e popolarità, più diventa bugiardo, manipolatore, falso e ed egocentrico. Un personaggio controverso ma soprattutto insicuro, che come tutti gli esseri umani ha paura ma nello stesso tempo deve mantenere la sua immagine pubblica. Ed ecco che comincia a crearsi una maschera, si prendere meriti che non ha, pubblica fumetti dedicati a sé stesso per farsi pubblicità nella speranza di farsi passare per un’eroe sempre in prima fila quando gran parte dell’azione viene fatta da altri.

Tutti questi difetti però non gli impediscono di portare una grande rivoluzione nel mondo delle indagini, che all’epoca non era molto sviluppato. Guidato da un innato senso di giustizia e da una forza di volontà incrollabile riuscirà a rivolvere uno dei casi più complicati di sempre e darà all’FBI un’organizzazione impeccabile che gli permetterà di fronteggiare anche i Gangster più spietati ai tempi del proibizionismo.

La parte più interessante del film, però, è legata ai rapporti che sono stati determinanti nel corso della sua vita, primo tra tutti quello con sua madre. Il loro affetto è straordinario ma anche invalidante e manipolatorio da parte di lei, che non si preoccupa veramente della felicità del figlio ma soltanto della sua carriera rinfacciandogli in modo evidente i propri difetti. La cosa peggiore, però, è che questo rapporto che oscilla tra il sano e il malato impedirà a J. Edgar di esprimere la propria sessualità, intralciandogli la vita sentimentale che veramente vorrebbe.

Infatti J. Edgar è segretamente innamorato di Clyde – che assume solo per poterlo avere vicino – e anche se il sentimento è ricambiato tra i due non potrà mai esserci più di una semplice amicizia a causa del protagonista che continua ad essere costantemente insicuro (e lo sarà per tutta la vita). Ecco, è proprio questa la parte di cui non possiamo verificare la veridicità. Anche se sono circolate molte voci sulla sessualità di J. Edgar e di una sua possibile ‘relazione’ con Clyide non ci sono fonti certe e quindi non sapremo mai se sia veramente andata così.

Tuttavia, questo non mina la bellezza dell’opera, la profonda umanità di questi due perosnaggi così bizzarri eppure così reali e alla fine ci si rende conto che Clint Eastwood non ha fatto nulla che anche J. Edgar non avrebbe fatto. Si, perché J. Edgar amava esagerare le cose, mettere un po’ di pepe qua e là pur di far crescere la fiducia nell’FBI, era un bugiardo di classe e anche un incredibile show man e non posso fare a meno di pensare che avrebbe apprezzato questa scelta perlomeno da un punto di vista puramente pubblicitario.

C’è poi un altro rapporto che è stato determinate nella vita di J. Edgar: quello con la sua segretaria Helen Gandy e, secondo il film, se la figura di J. Edgar è ancora avvolta nel mistero e se gran parte dei suoi segreti sono morti con lui lo dobbiamo proprio a lei. Helen, infatti, per tutto il film ha un rapporto di reciproca ammirazione con il nostro bizzarro protagonista e la loro lealtà è qualcosa di eccezionale e commovente che trascende anche la morte.

Nel complesso quindi J. Edgar non è un film leggero da vedere. Non è un film d’azione, né un dramma convenzionale ma è qualcosa che resta nel cuore dello spettatore e lo tiene sulle spine senza svelargli ciò che è vero e ciò che non lo è.

Bene, la recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Avete visto J. Edgar? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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