Recensione Libro: Io Sono Achille
Autore: David Malouf
Genere: Retelling Mitologico, Drammatico
Anno: 2009
Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Per la serie “la mia ossessione per la mitologia greca” oggi nuova recensione di un retelling che ho amato sotto alcuni aspetti e che mi ha un po’ annoiata sotto altri. Sto parlando del romanzo Io Sono Achille, su cui avevo aspettative altissime che forse mi hanno un po’ condizionata.
Incentrato su una delle parti più importanti dell’Iliade il romanzo comincia dopo la morte di Ettore con Achille preda di una furia che lo sta consumando e Priamo che si interroga su cosa stia veramente provando per la morte dell’erede al trono (ed è in preda ad una profonda apatia). Cosa deve fare adesso? Che senso ha avuto la sua vita? Mentre riflette sulla sua esistenza sa che deve andare a chiedere il corpo del figlio.
Io Sono Achille avrebbe dovuto intitolarsi Io Sono Priamo visto che è proprio lui il vero protagonista della vicenda. In questo romanzo, infatti, seguiamo soprattutto la storia, i tormenti e le decisioni dell’ultimo re di Troia che, tra ricordi e traumi, ripensa alla sua esistenza e fa un bilancio della sua vita.
Ha vissuto tanto e bene ma ha vissuto davvero? È riuscito a cogliere la bellezza del mondo oppure è riparato dietro ad una maschera ed è andato avanti per inerzia?
Profondamente introspettivo, questo romanzo ci dà una panoramica generale della vita di un re che ha sempre dovuto apparire e per cui, forse, anche i sentimenti sono diventati affetti di circostanza per figli che non conosce davvero e per un regno che ha (e lo ha) sempre osservato da lontano. Sarà proprio il viaggio verso l’accampamento acheo e l’incontro con Achille a fargli provare per la prima volta il brivido di essere vivo.
Nel romanzo, poi, non manca anche lo spazio per Achille che qui ritroviamo a pezzi e ci chiediamo se a devastarlo sia stata più la morte di Patroclo o la sua stessa ira. Anche lui nell’incontro con Priamo troverà almeno una parte della risposta che sta cercando. Perché Priamo è il suo esatto opposto: calmo, posato e “costruito” laddove Achille è impetuoso, passionale e brutalmente trasparente.
Se ho trovato così bello e profondo questo romanzo allora cosa non mi ha convinta? Sono sincera, lo stile. Non fraintendermi, il romanzo è scritto divinamente ma nonostante ciò ho trovato molto lente alcune parti delicate a descrizioni e tematiche che solitamente apprezzo.
Al di la di questo, però, è un libro che mi ha toccata profondamente e che – a mio parere – resta uno dei retelling dell’Iliade più interessanti letti fino ad ora. Posso solo consigliavelo caldamente e sperare di aggiungerlo presto alla mia libreria (anche questo, infatti, è un libro letto grazie alle biblioteche).
Bene, anche qusta recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi. Avete letto Io Sono Achille? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti. Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!
Al prossimo post!
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