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Silvia Roccuzzo: L’Intervista

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Come vi avevo accennato Lunedì quello di oggi è un post molto speciale perché Silvia Roccuzzo – l’autrice di Morgan E L’Orologio Senza Tempo – ha accettato di farsi intervistare e di raccontarci qualcosa su sé stessa e sul suo bellissimo libro. Penso che sia palese che sono davvero felice di aver avuto questa occasione perché questo romanzo è molto più di un fantasy, tratta temi complessi e ci tenevo davvero tantissimo ad approfondire alcune sfaccettature della storia e a farvi conoscere questa simpaticissima e dolcissima autrice.

Benvenuta nel mio blog carissima Silvia! Ti va di dire ai lettori qualcosa su di te?

Che dire? Se dovessi dire qualcosa partirei col fatto che mi sento una persona creativa e determinata. Adoro avere idee e trovare modi fantasiosi per portarle a compimento: leggere, scrivere, disegnare, costruire…

È chiaro che hai una personalità eclettica e l’arte è il tuo pane quotidiano. Cosa ti ha spinto a scrivere il tuo primo libro ‘Morgan e l’orologio senza tempo’?

Avevo 13 anni quando l’ho iniziato e forse la voglia di immaginare e sentirmi parte di un’avventura. La passione per il mare mi ha ispirato! Forse anche un po’ il buon Jack Sparrow mi ha dato una spinta in questa direzione ma la scrittura era già avviata e parte di me da tempo. Anche l’idea di un gruppo di amici leali e affiatati mi è stata di ispirazione.

In pratica hai lavorato tantissimo tempo su questo bellissimo libro. In questo lungo periodo hai avuto momenti di sconforto?

Non particolarmente. A volte pensavo che sarebbe stata dura trovare qualcuno che si ritenesse interessato al mio lavoro, ma in ogni caso la volontà di portarlo a compimento è sempre stata ferma e più grande dei temporanei scoraggiamenti. In sostanza ho sempre ritenuto che presto o tardi, lo avrei fatto.

La gran quantità di tempo è stata dovuta al fatto che non mi ritenessi mai completamente soddisfatta della qualità del lavoro, delle correzioni e della chiarezza dell’ intreccio. Quindi ho procrastinato su questo aspetto della mia vita, mentre mi dedicavo a tutt’altro.

Hai fatto benissimo a non mollare e in questo momento mi hai letto nel pensiero perché volevo proprio chiederti se avevi sentito l’esigenza di correggere spesso il tuo scritto. Cosa ti ha fatto capire che era arrivato il momento di pubblicarlo?

In realtà la voglia cresceva sempre più anche se come ti ho spiegato prima non ritenevo mai l’opera pronta. Senza troppe speranze, ma quasi tanto per fare, su consiglio di mio padre, la inviai alla mia casa editrice, e dopo circa 6 mesi, quando mi ero completamente dimenticata di averlo fatto la vicina mi incontrò di ritorno a casa dicendomi che c’era una lettera per me…mi sembrò quasi la lettera di Hogwarts! Mi emozionai!

Capisco che dopo tanto lavoro e tanto tempo fossi ansiosa di buttarti. Secondo me hai fatto bene e posso solo immaginare quanto sia stato emozionante sapere che il romanzo sarebbe stato pubblicato. Adesso ti faccio una domanda sulla protagonista del tuo romanzo, Morgan, che noto che ti somiglia sotto molti punti di vista. Come è nata questa tostissima piratessa e quanto c’è di te nel suo personaggio?

In realtà c’è moltissimo! Mi sono ispirata a me stessa; forse molti autori lo fanno, anche per il bisogno stesso di vivere l’avventura è di esprimersi, quando a volte non ci sentiamo capiti, compresi.

Deve essere per questo che Morgan è così spontanea, leggendo il libro sembra di averla davanti e di conoscerla da sempre. Mi ha colpita davvero molto perché è un personaggio completo, umano e affronta un tema importantissimo, quello di nascondere la propria fragilità dietro un’apparente sicurezza. Inoltre è chiaro che Morgan vorrebbe in realtà che le persone guardassero oltre le apparenze. Come mai hai deciso di trattare questi argomenti?

Perché li ho sperimentati, come penso quasi tutti, su me stessa. Penso che sia una condizione che tutti noi viviamo, ma che a volte non riusciamo ad esprimere per vari motivi: orgoglio, convenzioni sociali, paura di essere giudicati e abbandonati.

Comprendo tutto perché anche io ci sono passata e infatti mi rivedo molto in Morgan. Mentre leggevo i suoi pensieri e sentimenti mi sono sentita compresa, penso che fino ad ora sia il personaggio che trovo più vicino a me. Tutti questi temi vengono però sviluppati anche dagli altri personaggi, tutti super caratterizzati e molto umani. Quello che più mi ha colpita è che fino alla fine restano persone, non diventano eroi. Si tratta di una scelta molto particolare. È stata difficile da gestire?

In realtà no, è stato tutto naturale, e pensando di conoscerli, scrivere delle loro azioni e dei loro pensieri è stato appunto liscio come l’olio.

Confermi la sensazione che ho provato leggendo. Si ha l’impressione che i personaggi siano semplicemente loro stessi, era da tanto che non trovavo tanta naturalezza in un libro. Parlando invece dello svolgimento della storia bisogna dire che è innovativa e molto intricata ma tu sei riuscita a far quadrare perfettamente l’avventura alla fine del libro. Come hai fatto a far coincidere così bene ogni cosa e nello stesso tempo a lasciare le giuste incognite per un secondo capitolo?

Non lo so in realtà…forse “mixando” l’ispirazione datami dal desiderio delle relazioni descritte, dalla musica dei miei amati Depeche Mode, e un po’ di logica, che spero di avere, visto il mio percorso accademico! 🤣

Sui Depeche Mode siamo d’accordo e la logica non ti manca. Alla fine del libro tutto torna. Colgo l’occasione per chiederti che percorso di studi hai intrapreso?

La famelica Ingegneria! Il dissennatore delle materie. Lo dico in tono affettuoso.

Percorso di studi impegnativo, non è da tutti sceglierlo. Visto che siamo entrate in temi più personali ti chiedo anche quali sono le tue più grandi passioni (oltre la scrittura e la letteratura).

Ho praticato per 20 anni la scherma; e la musica! Quindi direi in generale lo sport, con sovrana la scherma.

Questo spiega la tua eleganza nel descrivere i duelli con la spada. Oltre la scherma quale altro sport ami particolarmente?

Lo sci! La bicicletta, e nuotare, ma a livello amatoriale (più un galleggiamento, ma a volte qualche bracciata ci sta).

Sul nuoto siamo nella stessa situazione! Adesso ti faccio un’altra domanda un po’ particolare. Sappiamo che purtroppo non è facile per le autrici e gli autori emergenti farsi conoscere. Qual’è la tua opinione su questo argomento e quali difficoltà hai dovuto affrontare?

Purtroppo non è facile e molto sta ancora agli autori, che dopo aver pubblicato l’opera magari pensano di aver fatto il proprio; in realtà si devono trasformare in larga parte in promotori di se stessi. E se non è facile vendersi ai propri conoscenti, figuriamoci alle altre persone…purtroppo inoltre devo dire si tende a pensare che emergente sia sinonimo di scarsa cura, cosa su cui avrei da obiettare. Ci sono molte promesse fra i nuovi scrittori, bisogna solo cercare di capire quando e se un lavoro risulta di qualità. Anche la sinossi è un primo esempio, ma lo sono anche gli estratti, oggi giorno sempre disponibili.

Concordo su tutto. Purtroppo bisogna cominciare a promuovere da soli il proprio lavoro. A proposito dell’idea che i libri degli autori emergenti siano poco curati, secondo te da dove nasce questo pregiudizio?

Dal fatto che oggi pubblicare un libro sia a portata di click. Non che non sia una buona cosa, ma spesso manca un lavoro di editing e di correzione bozza, fondamentale per dare al pubblico la qualità che desidera. Diventa più una soddisfazione personale, piuttosto che un lavoro fatto anche per arrivare agli altri. Consiglierei agli emergenti di lavorare molto sulla loro idea (io ci ho rimuginato per 10 anni…sono un esempio anche esagerato) e di rivolgersi a qualche persona esterna, e soprattutto esperta se desidera fare qualcosa di concreto del suo lavoro.

Il lavoro di editing a volte manca davvero, forse le persone sono portate a cedere che sia sufficiente un testo ma purtroppo non è così. Scrivere un libro vuol dire lavorarci moltissimo anche anni, soprattutto se si è alla prima pubblicazione e se non è possibile dedicarsi solo ed esclusivamente al proprio progetto. Per raggiungere buoni risultati bisogna sempre impegnarsi molto e fare anche qualche rinuncia. A proposito di impegno so che ti stai muovendo per promuovere il libro e hai in progetto una box a tema. Ti va di parlarcene?

Certo! È tutto ancora in fase iniziale di progetto, ma insieme ad alcune bravissime artiste stiamo cercando di realizzare questa scatola di sorprese, che ho per ora definito “Timeless Box”, da “senza tempo”, dove poter trovare oggetti artigianali ispirati al libro: quindi candele profumate, braccialetto, segnalibri e altre idee che pian piano stiamo studiando. Siamo ancora alla ricerca di collaboratrici e vedremo come andrà. Spero che questo progetto vada in porto perché mi sembra un’idea carina per far conoscere l’opera è l’estro di queste ragazze che mi stanno aiutando davvero tanto!

Sicuramente il progetto avrà successo perché è davvero unico e offre un sacco di bellissimi e unici lavori artigianali. L’intervista è giunta al termine, ti va di lasciare un messaggio per tutti coloro che hanno appena pubblicato il loro primo libro o ne hanno uno nel cassetto?

Direi loro di non mollare e di credere in se stessi, anche quando nessun altro lo farà, perché con la massima probabilità sarà così. Non ci si deve scoraggiare alle prime critiche, o di fronte all’indifferenza, ma proseguire se è quello che vogliamo veramente. Pur tenendo conto di lavorare e migliorarsi sempre, per dare il massimo! Roma non è stata costruita in un giorno!

Grazie per la bella intervista, e spero che avremo occasione di collaborare ancora!

E sicuramente collaboreremo ancora perché, Silvia lo sa, sto aspettando con entusiasmo il suo secondo libro e non vedo l’ora di essere di nuovo qui a parlare insieme! Spero davvero che darete un’occasione a questa bravissima autrice e al suo romanzo e che guarderete in modo diverso le opere degli artisti emergenti che devono cavarsela da soli nel mondo della pubblicità. Naturalmente sono super curiosa anche per quanto riguarda il progetto della box che, sono sicura, avrà grande successo (vi terrò aggiornati)! Nel caso foste curiosi trovate Silvia, ragazza adorabile alla quale sono super affezionata, su Instagram e Facebook mentre qui trovate il suo bellissimo romanzo disponibile in versione cartacea e e-book. Su Instagram trovate anche una pagina interamente dedicata al libro.

Bene, il post è finito. Fatemi sapere nei commenti se quest’intervista vi ha incuriositi e se leggerete questo bellissimo romanzo. Silvia e io vi ringraziamo per il tempo che avete dedicato a quest’intervista.

Al prossimo post!

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