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Il Risciò Fantasma E Altri Racconti Dell’Arcano- Recensione Libro

Recensione Libro: Il Risciò Fantasma E Altri Racconti Dell’Arcano
Autore: Rudyard Kipling
Genere: Horror, Sovrannaturale, Realismo Magico
Anno: 1888

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Questo Lunedì mi sarebbe piaciuto fare uscire il post sui festeggiamenti di capodanno ma siccome lo so già che il primo dell’anno non scriverò nulla il racconto dell’ultima notte del 2022 è rimandata a Mercoledì mentre oggi vi parlo di una delle ultime letture del 2022.

La prima recensione dell’anno riguarda Il Risciò Fantasma E Altri Racconti Dell’Arcano, un libro che doveva fare parte della sfida sette libri in sette giorni ma che ho finito per leggere a spizzichi e bocconi. Avevo molte aspettative ma essendo una raccolta di racconti avrei dovuto mettere in conto che qualcuno non mi sarebbe piaciuto.

Ma visto che si tratta, per l’appunto, di quattro racconti di diversi e slegati tra loro vi scrivo la mia opinione di ogni storia.

Il Risciò Fantasma

Il racconto che dà il titolo al libro è, secondo me, uno dei più riusciti. La storia narra le disavventure di un uomo che, prendendosi gioco dei sentimenti di una donna, la porta alla morte. Anche se dispiaciuto, il nostro protagonista è convinto di essersene liberato ma lei tornerà a bordo del risciò fantasma per cercare di riconciliarsi con il suo amore.

Assolutamente il mio racconto preferito! Il Risciò Fantasma ha un che di assurdo, è inquietante ma anche magico. Potremmo definirlo una sorta di favola paranormale visto che alla fine di veramente pauroso non c’è nulla. Anzi, è molto carino seguire questi due personaggi che, per assurdo, si incontrano, escono e chiacchierano anche se lei è un fantasma.

Mi ha ricordato molto Ritratto Di Jenny e Quando C’era Marnie, due film che ho adorato proprio perché non fanno paura e raccontano una storia originale e molto emozionante. Sotto questo punto di vista Il Risciò Fantasma se la cava molto bene. Personaggi principali e secondari caratterizzati, ambientazione un particolare, mistero, dubbio, inquietudine, chiarimenti, sensi di colpa…

Il materiale non manca e al tutto si aggiunge uno stile particolarmente scorrevole accompagnato da un po’ di sano umorismo.

Di tutti i racconti è, a mio parere, il migliore. Semplice ma originale e d’effetto.

I Bambini

I Bambini è uno dei racconti più brevi della raccolta e, per quanto mi riguarda, uno di quelli sviluppati peggio. Nonostante sia assolutamente il mio genere il senso di incompiutezza e di indefinitezza che lo contraddistinguono me l’hanno reso particolarmente ostico. Ci ho messo parecchio a finirlo.

La trama è molto semplice: un uomo ha un problema alla macchina e chiede aiuto a chi abita nella casa più vicina. Qui la padrona di casa, un’anziana donna non vedente ma con un sesto senso, lo accoglie nella sua villetta abitata da bambini che si sentono ma si vedono poco o niente. Sono palesemente tutti fantasmi. Ripeto, è proprio il genere che piace a me ma le descrizioni lunghe, la confusione della trama e degli eventi e il finale poco definito non me l’hanno fatto apprezzare.

L’idea di per sé era buona ma per come è stata sviluppata sembra più la bozza di un racconto senza le idee chiare che un racconto vero e proprio. I personaggi, per quanto interessanti, sono per lo più abbozzati e anche lo stile è un po’ macchinoso.

Nel complesso, quindi, mi ha lasciato poco. Un’occasione sprecata, sicuramente si poteva fare un po’ di più sullo sviluppo.

La Storia Più Bella Del Mondo

Meglio della storia precedente ma non spettacolare. Anche qui l’idea di base era splendida ma lo svolgimento un po’ monotono e i personaggi non proprio eccelsi hanno un po’ rovinato tutto.

Uno scrittore scopre che il suo nuovo giovane amico vuole scrivere una storia e vuole una mano per il racconto. Il nostro protagonista si offre di scriverla per lui a patto che, ovviamente, gli vengano rivelati tutti i dettagli. Quando comincia sentire il racconto, però, comprende che questo giovane ragazzo sta nella realtà raccontando tutte le sue vite precedenti senza esserne consapevole. Assetato di dettagli vuole cogliere l’opportunità ma “I Signori Del Tempo” non gli permettano di superare certi limiti.

Come dicevo l’idea di base era ottima, è lo sviluppo che non mi ha convinta. Per quanto questo racconto non sia una lettura spiacevole non posso dire che mi abbia entusiasmata. Per tutto il tempo non facciamo altro che seguire la sfrenata ricerca dello scrittore dei dettagli per il racconto mentre le avventure in sé che gli vengono raccontate sono molto spesso inconcludenti o confusionarie. Niente di accattivante, insomma.

L’unica parte veramente interessante è il dialogo sui “Signori Del Tempo” e sui limiti dell’essere umano per quanto riguarda la conoscenza dei massimi sistemi ma dura giusto qualche pagina e poi, semplicemente, la storia finisce (in modo anche un po’ frustrante).

Anche in questo caso, quindi, un racconto carino ma piuttosto dimenticabile.

Il Serpente Di Mare

Ultima storia, in parte mi è piaciuta molto, è Il Serpente Di Mare. La vicenda in sé tarda ad arrivare perché c’è una grandissima prima parte non proprio utile ma almeno l’attesa viene ricompensata dall’evento principale e da un finale che ha qualcosa da dire.

Quattro giornalisti salpano su una barca per raggiungere l’Inghilterra. Tutto scorre tranquillo fin quando sulla loro rotta non trovano un eruzione vulcanica sottomarina. Una volta ripreso il controllo della nave loro pensano che il peggio sia passato ma d’acqua emerge un gigante marino antropomorfo con il volto simile a quello di un serpente. L’essere misterioso è gravemente ferito e i quattro giornalisti assistono alla sua morte e allo strazio della sua compagna.

Una storia un po’ noiosa all’inizio ma ho trovato struggente la parte principale dedicata a queste creature affascinanti e quindi gli perdono la parte sottotono. La vicenda in sé è breve, i personaggi sono solo abbozzati ma credo sia voluto perché ciò che contava veramente era, appunto, la vicenda della creatura marina.

La descrizione di quella scena è eccellente, qualcosa che non riesco a dimenticare e che mi ha colpita nel profondo. Lo considero quindi un racconto molto bello, complice anche il finale perfetto e ricco di significato. Vale assolutamente la pena dargli una possibilità.

Conclusioni

Nel complesso Il Risciò Fantasma E Altri Racconti Dell’Arcano non è un brutto libro. I racconti sono abbastanza brevi e non tutti lasciano il segno ma mi sento comunque di consigliarlo perché gli spunti non mancano. Una delle ultime letture del 2022 che sicuramente non alza molto il bilancio annuale ma perlomeno lo migliora un pochino.

Bene, anche questa recensione è finita e io sono curiosare di sapere cosa ne pensate voi. Avete letto Il Risciò Fantasma E Altri Racconti Dell’Arcano? Lo leggerete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole!

Al prossimo post!

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