Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!
Oggi torno con un argomento anomalo su questo blog. E’ da tantissimo tempo che non posto qualcosa che esuli dai miei soliti temi e devo dire che mi è mancato scrivere qualcosa di totalmente diverso! Eccoci qui, quindi, con questo argomento un po’ insolito che spero vi piacerà e vi incuriosirà.
Lo “Standard” Di Star Trek
Chi mi segue da un po’ sa che ho sempre avuto una passione per la serie classica di Star Trek e chi l’ha vista avrà notato che nella serie molto spesso i protagonisti mandano messaggi in lingua “standard”. In sostanza si tratta di una lingua che è conosciuta da tutti nella federazione e che i personaggi usano quando parlano con persone che arrivano da altri pianeti conosciuti e non (anche se ovviamente non è detto che in questo caso funzioni). Ebbene, vi siete mai chiesti come mai anche noi non abbiamo adottato una soluzione del genere? Io si. Mi sono domandata, a volte, come mai non siamo riusciti ad inventare lo “standard” di Star Trek, una lingua universale per poter comunicare più facilmente.
Ebbene, ho scoperto qualche giorno fa che questa lingua esiste nella realtà. Si chiama Esperanto, e l’ho scoperta per caso😅. Non ne sapevo niente e siccome la sua storia è poco conosciuta pensavo che potesse essere carino parlarne qui.
Esperanto: La Lingua Artificiale Universale
Ebbene si, la lingua Esperanto è artificiale, creata apposta per essere semplice e facile da capire e imparare. E’ nata tra il 1872 e il 1887 dalla mente e dalle speranze di Ludwik Lejzer Zamenhof, oculista polacco di origini ebraiche. L’idea di base è molto simile a quella che poi sarà mostrata in Star Trek. L’Esperanto infatti non doveva sostituire le altre lingue, ma essere una seconda lingua neutrale da utilizzare principalmente per affari internazionali e per permettere a persone di provenienza diversa di comunicare agevolmente.
Le Regole Di Questa Lingua Universale
Come dicevamo l’Esperanto doveva essere una lingua semplice da parlare ma non si voleva farne un linguaggio statico. Il risultato è che pur avendo radici nelle principali lingue europee al suo interno conteneva riferimenti e parole ispirante un po’ a tutte le lingue del mondo, probabilmente anche con l’intento di non discriminare nessuno. Del resto l’unione tra tutte le persone del mondo era la speranza del creatore di questa lingua quindi è più che sensato.
Uh, e a proposito il nome Esperanto viene proprio dalla speranza, il suo significato è “colui che spera”, probabilmente sempre riferita al suo ideatore.
Inoltre l’Esperanto è una lingua che si legge come si scrive. Ogni lettera infatti corrisponde ad un solo suono, un’ulteriore modo per rendere il più semplice possibile questa lingua artificiale.
Un Po’ Di Storia
L’Esperanto è stata una lingua che nel corso del tempo ha avuto alti e bassi. Ci sono stati momenti in cui si è utilizzata più di quanto si pensi e altri in cui è stata ostacolata o messa da parte. In particolare durante la seconda guerra mondiale gli esperantisti furono perseguitati a causa dell’intento pacifista che si celava dietro la lingua che avevano deciso di imparare. Successivamente la diffusione dell’inglese fermò ulteriormente l’esperanto che continuò ad essere parlato ma non divenne mai quello che Ludwik Lejzer Zamenhof.
Non possiamo dire che non ci siano stati tentativi di perseguire il sogno della lingua universale. L’ONU nel 1985 promosse l’Esperanto come seconda lingua (ovviamente neutrale) e persino in Europa si era cercato di renderla una sorta di lingua neutrale dell’Unione Europea. Quest’ultima proposta, però, è sempre stata rifiutata.
L’Esperanto I Giorni Nostri
Nonostante l’Esperanto non sia diventata una seconda lingua universale ha comunque continuato a resistere. Ad oggi sono ancora moltissime le persone che lo parlano sia in oriente che in occidente e si stima che in tutto siano circa due milioni. Tutt’ora, inoltre, ci sono corsi attivi, libri e tantissimo altro materiale per le persone che decidono di studiarlo.
L’Esperanto E Il Sogno Di Ludwik Lejzer Zamenhof
Il sogno di una lingua universale per Ludwik Lejzer Zamenhof però andava oltre la semplice praticità dell’avere una seconda lingua parlata da tutti. L’Esperanto era un ideale – quello della pace e dell’unione tra le persone – e una speranza – quella che tutto il mondo potesse essere unito ma nello stesso tempo mantenere intatte la cultura e la tradizione linguistica (e non) di ogni paese. Si trattava quindi di un’idea estremamente all’avanguardia, intrisa di rispetto per il prossimo e di voglia di comunicazione per tutte le persone. L’Esperanto era dunque anche il simbolo di una serie di principi etici e morali che forse dovremmo riscoprire nel mondo contemporaneo.
Bene, anche questo post è finito e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi! Sapevate dell’esistenza dell’Esperanto? Vi piace l’idea di una lingua universale? A me sinceramente si. Può darsi che sia un po’ sentimentale ma non posso farci niente, una seconda lingua “standard” come quella di Star Trek secondo me potrebbe davvero avvicinarci tutti. Ora ditemi la vostra nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.
Al prossimo post!
Fonti:
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