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A Woman of Affairs (Il Destino) – Recensione Film

Recensione Film Muto: A Woman Of Affairs (Il Destino)
Regia: Clarence Brown
Interpreti: Greta Garbo, John Gilbert, Lewis Stone, Johnny Mack Brown, Douglas Fairbanks Jr., Hobart Bosworth, Dorothy Sebastian, Gertrude Astor, Agostino Borgato, Fred Kelsey, Anita Louise, Alphonse Martell, William H. O’Brien, Frank Finch Smiles
Genere: Drammatico
Anno: 1928

Salve a tutti e bentornati in questo mio piccolo angolo di web!

Oggi torniamo a parlare di cinema muto dopo tantissimo tempo con A Woman Of Affairs, dramma meraviglioso e profondamente toccante in Italia conosciuto con il titolo Il Destino. Come con The Temptress ci troviamo davanti alla storia di una donna sfaccettata e apparentemente contrastante e alle vicende di tre uomini diversi ma ugualmente profondi e coinvolti.

Diana Merrick è una giovane donna innamorata di Neville Holderness da sempre ed è profondamente ricambiata. Tuttavia il padre di lui si oppone al loro matrimonio a causa della condizione economica della famiglia di Neville. Il giovane quindi parte per fare fortuna ma resta via alcuni anni e nel frattempo la giovane Diana accetta di sposare David, un giovane apparentemente onesto e di buona famiglia innamorato di lei. Successivamente però si scopre la verità su David e quest’ultimo, per vergogna, si suicida. Diana rimane quindi sola con il fratello che la incolpa della morte dell’amico mentre Neville ha fatto ritorno.

Come tutti i film muti anche The Woman Of Affairs è una pellicola particolarmente articolata. La storia copre un lungo lasso di tempo della vita dei protagonisti che in questo caso sono molti. Nonostante la forza motrice della storia, infatti, sia Diana anche gli altri personaggi non sono mai in secondo piano. Le sottotrame infatti sono vere e proprie vicende che si legano indissolubilmente a quella principale creando una perfetta continuità nel susseguirsi degli eventi.

Ovviamente anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un dramma particolarmente intenso, un genere che Greta Garbo gestisce in modo magistrale (non per niente la maggior parte dei suoi film sono film drammatici). Nonostante questo però non è assolutamente un film melenso, anzi. Racconta con coraggio la storia di una donna disprezzata da molti che nonostante i giudizi continua ad andare avanti e rinuncia al suo amore quando si rende conto che potrebbe fare del male ad un altra persona.

Il lato romantico di questo film è infatti particolarmente interessante. Il legame d’amore che tra Diana e Neville era difficile da rappresentare. I due infatti, si amano, non si sono mai dimenticati ma la loro relazione è altalenante. Si sviluppa ad incontri fortuiti su più anni e ognuno di questi non fa che recare sofferenza all’altro. Questo da un lato permette ad entrambi di andare avanti ma dall’altro nonostante la distanza fisica e temporale è come se fossero rimasti sempre legati. Soprattutto Neville, in questo caso, è un innamorato atipico. Ama sua moglie – che ha sposato dopo aver rotto con Diana – e il suo sentimento è sincero. Eppure il sentimento per Diana – qualunque cosa sia questo sentimento – è lì, latente e aspetta solo il momento giusto per esplodere.

Un altro rapporto molto interessante – che potremmo definire si solidarietà femminile – è quello tra Diana e Constance, la moglie di Neville. Tra le due non c’è odio, giudizio o gelosia. Sono entrambe consapevoli di essere innamorate dello stesso uomo ed entrambe vogliono la sua felicità e quella dell’altra. Questo genere di rappresentazioni particolari ma veritiere dei rapporti umani è tipica dell’epoca del muto. L’introspezione psicologica e le dinamiche tra i protagonisti erano molto più distese e grigie e quindi più vicine alla realtà. La mancanza di censura e il fatto che si pensasse che il cinema non avesse un valore sociale ha aiutato. Ne è la prova questo film come anche The Temptress. E’ il motivo per cui amo il cinema muto.

A completare l’opera di quello che è un vero capolavoro del pre-sonoro c’è un finale straziante (ma anche ricco di dignità) e una fotografia e scenografia veramente meravigliosa, come c’era da aspettarsi da questo genere di film. In sostanza quindi una pellicola molto interessante ed emozionante che colpisce lo spettatore e gli ricorda che i rapporti tra le persone non sono mai bianchi o neri, ma sempre ricchi di sfumature che oltrepassano i tabù e le imposizioni della società.

Bene anche questa recensione è finita e io sono curiosissima di sapere cosa ne pensate voi. Avete visto The Woman Of Affairs? Lo vedrete? Fatemelo sapere nei commenti! Come sempre vi ringrazio per il tempo che avete dedicato alle mie parole.

Al prossimo post!

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